Nuova fascia di età, da lunedì 3.500 dosi al giorno per i 75-79enni

Da lunedì parte la campagna vaccinale massiva. Inizieranno infatti le somministrazioni dei vaccini nella fascia d’età 75-79 anni, alle persone che si sono prenotate attraverso il nuovo canale digitale di Poste, attivato dalla Regione il 2 aprile scorso.

Ats farà il punto proprio lunedì sul dato delle adesioni (la platea stimata è di 25-30 mila persone, di cui circa la metà avrebbe aderito) ma un obiettivo è già chiaro. «Da domani (oggi, ndr) – annuncia il direttore generale Massimo Giupponi – saremo pronti a fare 3.500 vaccinazioni al giorno per questa fascia d’età». Iniezioni quotidiane che salgono a 7 mila, «se si aggiungono la prima dose per disabili, estremamente vulnerabili e vaccinazioni a domicilio e la seconda dose delle categorie della fase 1 bis, come insegnanti e gli over 80 che ancora mancano».

In Bergamasca non ci saranno problemi relativi all’ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, inviata alle Regioni fissando l’ordine delle priorità della campagna di vaccinazione, partendo dai più fragili e rimandando, ad esempio, la somministrazione per gli insegnanti che non abbiano ancora fatto la prima dose. «Da noi la vaccinazione degli insegnanti è praticamente conclusa – commenta Giupponi –, ne mancano pochissimi, ed entro questa settimana, con gli appuntamenti già fissati, sarà terminata. Non ci saranno quindi ripercussioni con eventuali stop alla somministrazione della prima dose agli insegnanti, perché sono state già quasi tutte somministrate».

L’approvvigionamento

Dal 27 aprile partiranno le vaccinazioni anche per i 70-74enni, la cui adesione si è aperta in anticipo giovedì scorso. Il direttore di Ats Giupponi non prevede però difficoltà di approvvigionamento. «Il vantaggio del sistema delle Poste – spiega – è che gli slot, cioé gli spazi per le vaccinazioni, si aprono solo in funzione delle dosi che ci sono. Sul numero programmato, quindi, il problema delle dosi non si pone». Fatto il caso, quindi, di un signore 73enne che, tramite Poste, abbia già fissato l’appuntamento per la vaccinazione il 2 maggio in Fiera, alle 13,20, il rischio di vedersi cancellata la convocazione per mancanza di dosi è praticamente zero. «Chi ha già fissato l’appuntamento o per quelle categorie la cui vaccinazione è già in corso – precisa Giupponi – c’è la garanzia che le dosi necessarie ci sono e ci saranno». La speranza è comunque sempre che le dosi a disposizione aumentino: «Se ci sono più dosi, possiamo aprire più slot e quindi aumentare il numero di vaccinazioni giornaliere. In base alla disponibilità di nuove dosi, si apriranno nuovi slot». Se fino alla fine di aprile-inizio maggio, quindi, i sonni sono abbastanza sereni, l’incertezza si fa più densa da metà maggio, quando si dovrebbe partire con gli under 70. «Siamo fiduciosi che le comunicazioni del governo sull’arrivo dei nuovi vaccini siano rispettate», è l’augurio di Giupponi. Altrimenti, conferma, il quadro inizierebbe a farsi meno roseo. Con il fatto che AstraZeneca sarà utilizzato per categorie diverse da quelle previste, il nodo da sciogliere è anche quale vaccino somministrare ai 60-69enni, che in base al piano vaccinale della Regione dovrebbero iniziare a prenotare l’appuntamento sul portale di Poste a partire dal 22 aprile, per iniziare le somministrazioni il 9 maggio. Visto che la nuova circolare del ministro della Salute Roberto Speranza ha consigliato il siero prodotto dalla multinazionale anglo-svedese solo per gli ultrasessantenni, qualche rimodulazione della campagna vaccinale è prevedibile, come tra l’altro già annunciato dal presidente della Regione Attilio Fontana e dalla sua vice Letizia Moratti. «Il grosso problema lo avremo a maggio perché a oggi non abbiamo la programmazione dei vaccini per il prossimo mese», ha ammesso l’assessore al Welfare.

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