Nuove regole per le feste di laurea
«Vietati i brindisi e i cori di ogni genere»

Dopo gli eccessi di maggio con post lauree a base di fumogeni, petardi e cori indecorosi, arriva il vademecum del rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

La comunicazione è arrivata lunedì 8 luglio a tutti gli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo: visti i fatti di maggio (festeggiamenti post lauree esagerati, con fumogeni, petardi e cori indecorosi), l’UniBg ha scelto di correre ai ripari redigendo un regolamento più severo che riguarda le feste di laurea. Una comunicazione scritta e inviata dallo stesso rettore Remo Morzenti Pellegrini che ha spiegato, dopo quanto accaduto in via dei Caniana, che «la gravità di questi fatti mi ha obbligato, mio malgrado – si legge nella mail –, a riflettere ulteriormente, insieme agli Organi accademici, sulla necessità di chiarire le norme di comportamento».

Da qui, e dopo il confronto con gli altri organi accademici, la decisione di stabilire regole più severe, per iscritto. «Mai pensato di arrivare a tanto – continua -, poiché ho sempre dato per scontato che l’educazione civile e il buon senso fossero più che sufficienti a suggerire che un po’ di comprensibile e legittima goliardia non può esimersi dall’essere rispettosa di tutti i membri della nostra comunità. Purtroppo, però, mi sono dovuto arrendere all’evidenza che non tutti hanno lo stesso riguardo nei confronti delle Istituzioni e delle persone con cui hanno percorso un pezzo di vita e degli ambienti che li hanno accolti».

Di conseguenza Senato accademico e Consiglio di Amministrazione hanno approvato un regolamento più rigido che prevede: il divieto di affissione di qualsiasi volantino, l’uscita dagli edifici dell’ateneo prima di dare inizio a festeggiamenti o cori di qualsivoglia genere, il divieto di utilizzare petardi, fumogeni o fare brindisi. «Conto sul vostro senso di responsabilità – conclude il rettore –: festeggiare il vostro percorso di studi e la laurea raggiunta con allegria e gioia, non significa abbandonare il contegno decoroso che il contesto accademico richiede e che non dovrebbe mai essere disatteso».

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