Passaporti, presto 250 appuntamenti in più a settimana

Questura. Nel 2022 rilasciati 39.500. A disposizione 180 posti al giorno, ma resta difficile prenotare. «A breve apriremo gli sportelli tutti i pomeriggi, così garantiremo altri mille documenti al mese».

A parlare sono i numeri. In tutto il 2022 l’ufficio passaporti della questura ha consegnato qualcosa come 39.500 documenti ad altrettanti bergamaschi. E per quest’anno il dato – già di per sé un record rispetto al passato – è destinato a salire, visto che fino a ieri le pratiche del mese di gennaio erano già 3.044, cui si sommano le 200 programmate per la giornata di oggi, per un totale di 3.244 passaporti solo in questo primo mese del 2023. In proiezione, dunque, soltanto con questi ritmi, a fine anno gli uffici di via Noli potrebbero arrivare a sfornare ancora oltre 39mila passaporti. Ma i numeri potrebbero essere ben più consistenti. L’intenzione del questore Stanislao Schimera è infatti quella di estendere ulteriormente gli orari di apertura degli sportelli, ora aperti tutte le mattine (dal lunedì al venerdì) e i pomeriggi di martedì e giovedì per le «urgenze», ovvero per chi (solo se residente a Bergamo e provincia) è in possesso di un biglietto di andata e ritorno per un viaggio programmato nei venti giorni successivi: in questo caso non serve la prenotazione.

Come prenotare

E proprio la prenotazione rappresenta il vero tasto dolente del sistema: centralizzata a livello nazionale, l’agenda elettronica mette a disposizione 180 nuovi posti (150 a Bergamo e 30 a Treviglio) al giorno, prenotabili a 20 giorni dopo la data di collegamento. «I problemi non dipendono da noi, ma sono di natura informatica – spiega la prima dirigente Elisabetta Silvetti, dall’agosto 2018 a capo dell’Ufficio passaporti della questura – e nascono spesso dalla tipologia di collegamento. Per questo il consiglio è quello di preferire un collegamento da un computer fisso piuttosto che dallo smartphone». In ogni caso nessuno è mai rimasto senza passaporto: «Anche per quanto riguarda i tempi di consegna siamo tra le questure più virtuose d’Italia – evidenzia il questore – e ben al di sotto della media nazionale». A oggi i passaporti vengono consegnati – escluse le urgenze – entro il 40° giorno dall’avvio della pratica. Basti pensare che a Milano si aspettano due mesi e a Como addirittura tre. A Torino è stato invece organizzato un «open day», ma gli sportelli sono stati letteralmente presi d’assalto, con cittadini che si sono presentati anche alle tre della notte e che non hanno ottenuto il documento perché seimila persone sono risultate troppe.

Nuovi appuntamenti in arrivo

«Qui stiamo pensando a una maggiore regolarità – anticipa il questore Schimera –: anziché organizzare aperture straordinarie, estenderemo gli orari a tutti i pomeriggi della settimana, garantendo 250 appuntamenti in più la settimana e dunque ulteriori mille passaporti al mese. Chiaramente questo comporterà uno sforzo da parte del personale, che sarà appositamente incrementato». Attualmente gli operatori dell’ufficio passaporto sono 12, che lavorano ovviamente a turnazione e di cui due aggiunti di recente.

«L’ideale è chiedere il passaporto quando davvero serve – rileva la prima dirigente Silvetti – per non ingolfare il sistema di prenotazione centralizzato. L’inserimento dei dati da parte del cittadino ha ridotto il margine di errore: prima in Italia venivano distrutti almeno cinque passaporti al giorno, con conseguenti costi. Di recente il ministro dell’Interno ha riferito al Parlamento di uno studio in corso per velocizzare e semplificare le procedure di prenotazione». Esclusi il 2020 e il 2021 per il Covid, in passato la media dei passaporti consegnati dalla questura cittadina era attorno ai 35mila l’anno. E già nel 2022 si è cresciuti di oltre 4 mila.

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