Piazza verde, la difesa dei negozianti: è un evento fondamentale per tutta la città

MAESTRI DEL PAESAGGIO. Ascom e Confesercenti intervengono nel dibattito: la manifestazione è un richiamo di un turismo di alto livello.

Le associazioni di categoria del commercio si schierano dalla parte de «I Maestri del paesaggio» e del valore dell’evento per la città. Ascom Confcommercio e Confesercenti intervengono a proposito della manifestazione, che anche quest’anno, ha animato il dibattito bergamasco. Oscar Fusini, direttore di Ascom, parte dal distinguere «due piani: da un lato la manifestazione nel suo insieme, dall’altro lato l’installazione in Piazza Vecchia, su cui non è nostra competenza entrare nel merito». «Riguardo alla manifestazione – approfondisce Fusini – bisogna tener presente che porta un turismo molto preparato ed è stata, è e sarà indispensabile per Bergamo alta e per il suo commercio. Soprattutto nei prossimi anni sarà uno degli eventi che aiuteranno a tener alto il flusso del turismo. Senza contare il suo riflesso internazionale. Quest’anno inoltre la manifestazione ha più location: accanto a Piazza Vecchia con la sua piramide c’è Piazza Mascheroni con il “Giardino del Benessere” in cui tutti possono usufruire dello spazio pubblico, la Cittadella con il messaggio sull’energia solare, l’antico lavatoio via Mario Lupo, l’ex Ateneo di Scienze lettere e arti, fino ad arrivare in Piazza Dante in città bassa con le loro installazioni. La manifestazione quindi si snoda in più punti e implica un coinvolgimento della città, dei visitatori e degli imprenditori: a partire dal potere prelevare le piantine autoctone fino ad arrivare all’impegno dei ristoranti di Città Alta che hanno un piatto dedicato alla manifestazione nel nome del territorio».

Riflessi sulla città

Anche Filippo Caselli, direttore di Confesercenti, sottolinea come «I Maestri del Paesaggio» sia un «evento di assoluto valore per i messaggi che porta con sé, certamente una delle manifestazioni più importanti nell’ambito del circuito internazionale dell’architettura del paesaggio»: «Da sempre – aggiunge Caselli – provoca discussioni, talvolta anche critiche, sulle installazioni principali e il loro rapporto con il contesto, ma i riflessi sulla città in termini comunicativi e di frequentazione sono sempre stati molto positivi. Rinunciarvi vorrebbe dire tra l’altro rinunciare a un turismo molto preparato, indispensabile per Bergamo alta e per il suo commercio. In particolare quest’anno abbiamo apprezzato il fatto che abbia coinvolto luoghi ulteriori a Piazza Vecchia e che l’installazione principale sia costruita con materiale totalmente riutilizzabile, comprese le piante autoctone che potranno essere prelevate da chiunque».

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