Ponte di Ognissanti, boom di prenotazioni: crescono le strutture extralberghiere

Turismo. Secondo i dati forniti dal Servizio Turismo della Provincia di Bergamo sono 1952 le strutture aperte, 62 in più rispetto al 30 settembre 2021. Bene anche gli agriturismi: +20% di prenotazioni.

Il fine settimana lungo di Ognissanti fa accelerare il turismo e riporta le prenotazioni ai livelli del 2019, ma se sul piano nazionale calano le strutture ricettive presenti sui portali a Bergamo ci sono nuove aperture. Anche nella Bergamasca, infatti, la tendenza è quella di un flusso di turisti alto per questo Ponte, ma particolarmente interessante rispetto ai dati nazionali sono i numeri relativi alle strutture extralberghiere attive al 30 settembre 2022. Secondo i dati forniti dal Servizio Turismo della Provincia di Bergamo sono 1.952 le strutture aperte, 62 in più rispetto al 30 settembre 2021 quando le strutture registrate erano 1890. Le cessazioni segnalate nel mese di settembre 2022 invece sono 146, rispetto alle 148 dello stesso periodo nell’anno precedente. Si registra quindi una controdentenza rispetto al dato nazionale, mostrando un saldo positivo delle attività.

Paolo Prestini, presidente di Aigo Confesercenti commenta: «Il Ponte di novembre si avvicina al tutto esaurito, ma in generale da metà aprile si è tornati a lavorare come nel 2019, con un buon flusso anche di stranieri. Nonostante questo, è difficile fare previsioni per il futuro. Già ora non abbiamo potuto abbassare di molto le tariffe perché i rincari energetici non lo permettono e ugualmente è difficile prevedere se i flussi di turisti stranieri resteranno tali o saranno condizionati da un calo del potere d’acquisto». Samuel Palacio Lama, membro del consiglio di presidenza di Confesercenti Bergamo e responsabile Assohotel, aggiunge: «In generale la stagione è andata bene e anche questi giorni, che per noi corrispondono al periodo di bassa stagione, stanno vedendo un buon flusso di turisti, per la città è un ottimo momento favorito da un clima mite che aiuta a contenere almeno i costi del riscaldamento, anche se con temperature decisamente insolite per la stagione».

I dati nazionali

Secondo Assoturismo-Cst tra il 28 ottobre e il 1° novembre le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 5 milioni di pernottamenti, 1,2 milioni in più dello scorso anno, che però scontava ancora alcune limitazioni legate alla pandemia. È quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata sui portali online di promo-commercializzazione turistica. Dall’indagine emerge un tasso di occupazione dell’offerta analogo a quello rilevato per lo stesso periodo del 2019, anche se sui portali si rileva il 20% di strutture in meno. Alcune, probabilmente, hanno deciso di restare chiuse perché l’aumento delle tariffe energetiche rende poco conveniente l’attività; altre hanno deciso di uscire, almeno per questo Ponte, dai portali online e affidarsi solamente alla vendita diretta.

La tendenza positiva è attesa per tutti i prodotti turistici, anche se con andamenti diversificati. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città-centri d’arte si attesta all’88%, con punte di oltre il 90% nelle principali città italiane. Meno intenso il flusso di prenotazioni verso le località marine, con una saturazione del 65% dell’offerta disponibile e al netto delle chiusure stagionali degli esercizi ricettivi. Stesso trend per le località lacuali e di montagna che si attestano rispettivamente al 74% e al 73% di occupazione. Invece, per le località del termale il tasso rilevato è del 79%. Ad andare meglio le regioni del Nord Ovest e del Nord Est. Anche per alcune realtà del Centro le aspettative risultano particolarmente favorevoli, mentre per le regioni del Sud e Isole i tassi di saturazione rilevati risultano decisamente più contenuti.

Piacciono gli agriturismi: +20%

L’eccezionale ondata di bel tempo durante il Ponte favorirà anche le vacanze negli agriturismi, che in tempi di crisi costituiscono un’alternativa low budget ai viaggi all’estero. Secondo Cia-Agricoltori Italiani e Turismo Verde, associazione per la promozione agrituristica, tra il 28 ottobre e il 1° novembre si registra, infatti, un +20% di prenotazioni rispetto all’anno scorso. Il costo medio del pernottamento per una famiglia di 4 persone in una struttura agrituristica è di 120 euro complessive, mentre per chi sceglierà la sola ristorazione il costo medio si aggira sui 35 euro pro capite. Resta comunque la preoccupazione dei 24mila agriturismi italiani per i rincari energetici, che in gran parte fermeranno le attività dopo il Ponte, per riaprire non prima di Pasqua. .«L’aumento dei costi produttivi, di luce e gas in particolare grava pesantemente sulle spalle delle nostre aziende – dichiara il presidente Cia, Cristiano Fini – stiamo, dunque, sollecitando con vigore un’azione di governo realmente incisiva in vista della prossima manovra di bilancio».

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