Roghi in Grecia, via da Rodi e Corfù. Coppia di bergamaschi: «Fiamme dietro le montagne»

Aerei pieni, voli in ritardo per il traffico aereo aumentato e il desiderio di molti di andarsene da Rodi e Corfù dove continuano i roghi.

«Abbiamo bisogno di una mano, facciamo un appello alle autorità italiane: servono altri voli, in settimana sono pochi e non si trovano i biglietti». Massimo Alberti, giornalista di Radio Popolare che si trova in vacanza a Rodi, lancia un appello per «i tanti italiani che si trovano sull’isola dove la situazione peggiora: le fiamme avanzano verso nord e minacciano anche centri abitati». Il suo obiettivo, come quello di migliaia di altri connazionali, è partire al più presto. «I roghi non finiscono, si fa ancora fatica a spegnere le fiamme che continuano a essere un grande problema». La mobilitazione dei cittadini, però, «è straordinaria» sottolinea Alberti che ha girato alcuni centri d’accoglienza a Rodi. Anche se questo non basta ad allontanare la paura dei turisti italiani in Grecia.

Da domenica sera 23 luglio roghi anche a Corfù dove altri turisti italiani ora cercano di andarsene. «Abbiamo cominciato a vedere il fumo intorno alle 21.00, eravamo a cena, alle 22.30 c’erano le fiamme dietro la montagna», a testimoniarlo sono Alessia, 28 anni, e Leonardo, 30 anni, di Bergamo. Era la loro ultima sera a Nisaki quando si sono trovati a dover scappare verso Ipsos. «La situazione era tranquilla ma la notte di paura è iniziata quando sul telefono, intorno alle 23, sono arrivati i messaggi d’allarme della protezione civile - spiegano contattati dall’Ansa al telefono -. Davano elenchi sempre più lunghi di località che dovevano essere evacuate al più presto». A quel punto hanno fatto le valigie e si sono messi in macchina, nella notte, seguendo le indicazioni che avevano ricevuto.

«In aeroporto la situazione è tranquilla, ma i voli portano un grandissimo ritardo», racconta Alessia. Dovevano partire alle 15.30 del pomeriggio, ma il loro aereo è stato dirottato senza passeggeri verso un’altra città greca, Prevesa. «Dicevano un po’ per mancanza di carburante, un po’ perché c’era un eccessivo traffico aereo», spiega la ragazza, mentre il tabellone indica le 19.30 come nuovo orario di partenza. «L’aeroporto è pieno di turisti: abbiamo tutti la stessa speranza, partire al più presto», conclude.

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