Sanità territoriale, 29 nuovi medici per 25mila pazienti: coperto il 55% dei posti vuoti

IL BANDO. Su 53 posti a disposizione. Gli ambulatori saranno aperti in 23 dei 36 ambiti carenti. Ats: «Risultato incoraggiante, ma faremo altri concorsi».

Avanti, a piccoli passi. La corsa per trovare medici disposti ad aprire il loro ambulatorio negli ambiti carenti della Bergamasca prosegue e, a sabato 16 settembre, si era poco oltre la metà. Servono 53 medici – questi i posti messi a bando – per coprire i pazienti rimasti «orfani» dei loro dottori in 179 comuni della nostra provincia (su 243: il 74%), dal piccolo Blello alla grande Bergamo, e alla fine hanno risposto «sì» in 29, il 55%. Apriranno l’ambulatorio in 23 dei 36 ambiti carenti.

Questo il risultato dei colloqui che Ats Bergamo ha intrapreso con i medici che hanno partecipato al bando scaduto il 18 luglio. Sono 48 e la buona partecipazione fa dire ai vertici di Ats che siamo «l’area con il rapporto più alto tra Ambiti carenti ed adesioni in Lombardia, il 92% dei posti banditi». Ma i numeri effettivi sono più bassi e si arriva alla percentuale del 55%: infatti dei 48 medici che hanno partecipato, 8 non si sono presentati e 11 «non hanno scelto l’ambito – spiegano da Ats – soprattutto perché l’ambito di preferenza era già stato scelto da un collega precedente in graduatoria».

Molti dei medici che non hanno scelto l’ambito sono tirocinanti del corso per diventare medici di medicina generale e, precisano da Ats, «continueranno nel loro percorso di formazione e contribuiranno in modo importante a lavorare e supportare le numerose attività di assistenza primaria sul territorio, come la Continuità assistenziale (l’ex Guardia medica, ndr) nelle varie sedi attivate da Ats. Sono pertanto medici che potranno aderire ai prossimi bandi». Bandi che saranno aperti con l’obiettivo di coprire i 24 posti rimasti scoperti, sempre che nel frattempo non aumentino con il pensionamento di altri professionisti.

Tre mesi di tempo

Intanto i pazienti senza medico assegnato che potranno essere presi in carico dai 29 nuovi medici sono – stima Ats – circa 25mila. Se i professionisti hanno ora 90 giorni di tempo per aprire lo studio medico, con la possibilità di proroga di ulteriori 60 per comprovate necessità, Ats prospetta che «per alcuni dei 29 medici ci si aspetta che possano iniziare nell’arco delle prossime 3-4 settimane».

Le aree critiche meglio «sistemate» risultano essere ora la Valle Imagna con entrambi i posti coperti, l’asta del Serio e la conca della Presolana compreso Castione, mentre Clusone non risulta tra le aree carenti individuate da Ats. «Si segnala anche un buon potenziamento della medicina territoriale nella alta e media Valle Brembana come dell’Isola – si legge nella nota –. Dei 5 obblighi di apertura sul territorio provinciale ne rimangono scoperti solo 2».

«Lavoro di rete»

Aver coperto il 55% delle posizioni fa dire a Massimo Giupponi, direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo: «Siamo soddisfatti di un risultato così incoraggiante per tutta la nostra provincia. La risposta dei medici al bando è anche frutto della sinergia instaurata e collaudata da anni tra Ats Bergamo, il Collegio dei sindaci e tutti i sindaci bergamaschi, la cui collaborazione non è mai mancata. Nel 2022 Ats Bergamo ha inserito 58 medici; con le accettazioni del 14 e del 15 settembre il 2023 si attesterà a 73 professionisti inseriti. Questo ci spinge a continuare nell’attività di rete intrapresa, per rispondere alle necessità dei cittadini e favorire la medicina di territorio così come indicato da Regione Lombardia, che vede nel Medico di famiglia un attore importantissimo. Da ultimo un ringraziamento ai 29 medici».

Le adesioni, aggiungono da Ats, sono state «supportate da numerose azioni ed agevolazioni messe a disposizione dai sindaci coinvolti nei tavoli di lavoro tra Ats Bergamo, Collegio dei sindaci e le Asst del territorio: sono ben 13 gli ambiti scelti dai medici in comuni dove i sindaci hanno indicato e reso disponibili delle agevolazioni concrete a favore del medico».

Se per Marcella Messina, presidente del Collegio dei sindaci «il riscontro all’ultimo bando è un buon passo, che potrebbe tranquillizzare diversi territori», Gianbattista Brioschi, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asst Papa Giovanni: si dice «soddisfatto dei risultati che abbiamo ottenuto in collaborazione con Ats. Non era scontata questa disponibilità da parte dei medici». E ammette che «non tutto è risolto, ma c’è la dimostrazione che se tutti gli attori coinvolti lavorano assieme per i medesimi risultati, questi poi arrivano. Siamo ottimisti sul buon esito dei successivi bandi, per arrivare a coprire tutti i territori dove i cittadini non hanno il medico assegnato».

Che sia un’«emergenza, quella della carenza dei medici di medicina generale, che non è destinata a risolversi in tempi brevi», lo dice Gabriele Cortesi, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asst Bergamo Est: «Tuttavia, i 29 medici che hanno accettato di svolgere la professione tra i bergamaschi, sono un segnale importante, che può rasserenare i cittadini, garantire una sempre più estesa presa in carico; confidiamo che con i prossimi bandi si possa davvero riuscire a coprire tutti i cosiddetti ambiti carenti».

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