Scarlattina, i casi in aumento. Greco: «Da noi nessun allarme»

Sanità. Dopo le anomalie nel Regno Unito, anche in Bergamasca si registra un incremento. Il pediatra: «Si tratta però sempre di pazienti che vengono curate tranquillamente a casa».

Il nuovo allarme s’è «acceso» nel Regno Unito, ma in Italia al momento non si osservano situazioni anomale. Oltre la Manica, da dicembre la scarlattina ha avuto una circolazione anomala e ha portato anche ad alcuni decessi tra i bambini.

«Anche in Italia e anche in Bergamasca negli ultimi giorni si sta rilevando un incremento dei dati – nota Greco -. Sono in aumento le diagnosi di faringotonsillite da streptococco di gruppo A e anche di scarlattina, ma si tratta sempre di casi che vengono curati a casa tranquillamente, senza problemi, e dunque senza motivi di allarme»

«In Italia non ci sono segnalazioni analoghe», chiarisce Luigi Greco, pediatra e consigliere dell’Ordine dei medici di Bergamo. «Nel Regno Unito, nonostante la drammaticità delle segnalazioni e dei decessi, si segnala però che non ci sono mutazioni nel tipo di streptococco responsabile: è quello che siamo abituati a trattare, e risponde bene alle cure». L’anomalia britannica al momento non trova una particolare spiegazione, ma gli approfondimenti sono in corso. Un report dell’Ecdc (il Centro europeo per il controllo delle malattie) e dell’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) suggerisce una possibile associazione dell’aumento dei casi di iGAS (infezione da streptococco di gruppo A invasiva) nei bambini col «recente aumento della circolazione di virus respiratori, tra cui l’influenza stagionale e il virus respiratorio sinciziale (Rsv), in quanto la coinfezione di virus con streptococco di gruppo A può aumentare il rischio di malattia invasiva»

In Italia, invece, la lente si posa sullo streptococco di gruppo A: «Anche in Italia e anche in Bergamasca negli ultimi giorni si sta rilevando un incremento dei dati – nota Greco -. Sono in aumento le diagnosi di faringotonsillite da streptococco di gruppo A e anche di scarlattina, ma si tratta sempre di casi che vengono curati a casa tranquillamente, senza problemi, e dunque senza motivi di allarme».

La diffusione di questi ultimi casi riguarda bambini e adolescenti senza particolari distinzioni di età, anche perché tra l’altro non esiste un vaccino: «Lo streptococco beta emolitico di gruppo A, responsabile delle faringotonsilliti, colpisce tutte le età, soprattutto i bambini e gli adolescenti con una vita sociale molto attiva – specifica il pediatra -. Può colpire anche gli adulti: nei più grandi non è detto che dia febbre insistente, ma più frequentemente un mal di gola pronunciato. La contagiosità è comunque limitata, molto più bassa dell’influenza o del Sars-CoV-2. L’invito è di evitare allarmismi».

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