Scuola, mancano insegnanti di sostegno specializzati: solo 16 su 1.468 posti in Bergamasca

L’allarme della Cisl. Pochi anche i dirigenti scolastici: «96 scuole su 140 sono scoperte e le figure dei direttori saranno coperte con assistenti amministrativi facenti funzione Dsga».

Mancano docenti specializzati per l’insegnamento ai ragazzi diversamente abili e 96 scuole su 140 non hanno il dirigente scolastico e la figura del direttore è coperta da un assistente amministrativo. Sono questi alcuni dei nodi che Paola Manzullo, segretaria generale Cisl Scuola della provincia di Bergamo mette in primo piano nel giorno d’avvio delle lezioni.

«Oggi, anche la scuola bergamasca ha ripreso il cammino di un nuovo anno scolastico e tutto il personale ha piena coscienza del fatto che è atteso da nuove, difficili sfide che, purtroppo, si aggiungono ai problemi storici del precariato» spiega Manzullo. «Nonostante le immissioni in ruolo di Docenti, Ata e Dirigenti, ci sono ancora 3.223 supplenze “attive” tra i docenti, per le quali si registrano già circa 350 rinunce (e potrebbero aumentare), e 760 tra le figure degli Ata. Inoltre, permane la mancanza di Dsga: 96 scuole su 140 sono scoperte e le figure dei direttori saranno coperte con assistenti amministrativi facenti funzione Dsga. Infine (“vero dramma sociale”) su 1.468 posti a supplenti per il personale con titolo di specializzazione per l’insegnamento ai ragazzi diversamente abili, solo 16 docenti hanno il titolo di specializzazione, mentre gli altri posti sono stati assegnati a docenti senza specializzazione. In tutto questo panorama – insiste Manzullo, –da non sottovalutare il problema principe di un contratto di lavoro scaduto da anni e non ancora rinnovato. Un anno scolastico difficile, quindi, anche perché, oltre al punto di domanda della pandemia, abbiamo tutte le ricadute sociali ed economiche della crisi energetica e non solo».

«La scuola è luogo di cooperazione fra le diverse componenti – continua la sindacalista bergamasca –. Le famiglie dovranno affrontare un periodo ricco di difficoltà che non potranno non avere ripercussioni sui figli studenti e, pertanto, toccherà come sempre al personale della scuola affiancare i genitori e mettere in campo ulteriori percorsi atti a far sì che i fini formativi possano essere raggiunti. La scuola ha come obiettivo non solo l’istruzione, ma anche la crescita culturale della persona che, ovviamente, comporta assumere la “centralità dello studente” all’interno di una realtà connotata da profondi cambiamenti che esigono importante, decisivo impegno per favorire i doverosi apprendimenti».

«La Cisl Scuola di Bergamo – conclude Manzullo -, certa che il personale della scuola saprà affrontare con fiducia e professionalità anche questa difficile sfida, augura a tutti un buon nuovo inizio e sollecita quanti avranno la responsabilità di governare il nostro Paese a dare il doveroso e non più rinviabile riconoscimento alla centralità del capitale sociale dei lavoratori della scuola, che hanno il compito di costruire solide ali per il futuro degli studenti».

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