Scuole superiori in presenza almeno al 60% da lunedì. «Priorità al ritorno totale delle classi quinte»

Intesa Regioni-governo. Fontana: «Impossibile le scuole al 100% con i trasporti al 50». Giovedì vertice in Prefettura. Graziani: «Cercheremo di privilegiare le classi che devono affrontare la maturità».

La quadra è stata trovata al comma 2 dell’articolo 3 del decreto legge che approderà al Consiglio dei ministri forse già oggi o al massimo domani. Per la zona gialla (e pure per l’arancione) da lunedì «le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione» affinché sia garantita «l’attività didattica in presenza ad almeno il 60 e fino al 100% della popolazione studentesca. La restante parte si avvale della didattica a distanza». La previsione riguarda la Lombardia molto da vicino visto «che ci sono buone possibilità di tornare gialli da lunedì» spiega il presidente della Regione, Attilio Fontana. Scuole dell’infanzia, elementari e medie saranno invece in presenza in tutta Italia senza distinzione di zone. In sostanza, con grande soddisfazione delle Regioni, la palla torna sui tavoli delle Prefetture dove si confronteranno i rappresentanti delle istituzioni, del mondo scolastico e dei trasporti per trovare il giusto assetto: a Bergamo la riunione è in agenda per domani mattina. In quella sede si definirà l’organizzazione del trasporto pubblico e delle prossime settimane in aula dei ragazzi delle superiori: in questi giorni la percentuale in presenza è del 50%.

L’intenzione del governo - comunicata ieri nel confronto con le Regioni - è tornare progressivamente al 100% in presenza: cominciare dal 60 è un «aumento assolutamente sostenibile per il sistema dei bus», come conferma il direttore dell’Agenzia per il trasporto pubblico locale, Emilio Grassi.

Anche perché il servizio attuale (ed è così da inizio anno) è tarato su una presenza al 75% di studenti, quindi già superiore a quella reale. Sullo sfondo, va ricordato, la capienza dei mezzi è però ferma al 50%: su questo dato si erano focalizzate in mattinata le preoccupazioni di Fontana che aveva giudicato «impossibile avere le scuole al 100% in presenza e i trasporti al 50». La soluzione concordata ieri - caldeggiata dal ministro Maria Stella Gelmini - va nella direzione che voleva Palazzo Lombardia.

L’autonomia delle scuole

«Il sistema scolastico bergamasco è assolutamente pronto a questo incremento di presenze» commenta Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale: «Ogni scuola deciderà la propria organizzazione degli orari in piena autonomia: l’orientamento è privilegiare le lezioni in presenza soprattutto per le classi quinte che devono affrontare la maturità. Questo aumento di percentuale verrà concentrato prevalentemente su di loro».

Questo vuol dire che, in teoria, ci potrebbero essere istituti superiori con le quinte in presenza al 100% e le classi restanti con percentuali inferiori: saranno i singoli istituti a decidere nell’ambito di quanto indicato dal decreto. Per capirci, quello attualmente in vigore indica una didattica in presenza dal 50 e fino al 75% per le zone arancioni: il tavolo in Prefettura ha deciso di restare nel limite inferiore e le scuole hanno organizzato di conseguenza e in totale autonomia gli orari e le modalità di gestione delle lezioni.

In parallelo, essendo l’obiettivo il ritorno graduale al 100% in presenza in classe (ma chissà se sarà centrato già quest’anno scolastico...), le aziende di trasporto hanno così più tempo per reperire i mezzi necessari alle 500 corse in più, una quarantina grosso modo.

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