Smog, in un anno 34 giorni sopra i limiti. Ma l’aria in città continua a migliorare

Il report di Legambiente. Nel 2021 furono 39. Zenoni: «Trend in discesa, in passato si è arrivati anche a quota 100». Bergamo sotto la media lombarda per concentrazione di polveri sottili.

Al limite, ma al di sotto del tetto massimo concesso dalla normativa europea in fatto d’inquinamento. L’aria che si respira in città è un po’ più buona, o comunque meno cattiva, rispetto a 12 mesi fa. Il parametro sono le polveri sottili: nel 2022, con 34 giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo – su 35 concessi dall’Europa – Bergamo rientra per un soffio nei limiti, confermando il trend positivo degli ultimi anni. A dirlo l’analisi di Legambiente Lombardia sui dati Arpa 2022. Nel 2020 i livelli di particolato registrati dalle centraline dell’Arpa superarono i limiti per 46 giorni, mentre nel 2021 per 39, una settimana in meno, ma sempre al di sopra del tetto europeo. Quest’anno, a poche ore dal 31 dicembre, i livelli di concentrazione delle polveri sottili si sono ulteriormente abbassati e le previsioni meteo degli ultimi due giorni dell’anno fanno sperare che non ci saranno altri sforamenti. E dire che la performance avrebbe potuto essere addirittura migliore, se dal 20 al 24 dicembre le concentrazioni di smog non fossero schizzate oltre i limiti per 5 giorni consecutivi (salvo poi abbassarsi il giorno di Natale).

«Anche se superassimo i limiti tutti i giorni da qui a fine anno (i dati sono aggiornati al 28 dicembre, ndr), il dato relativo alle Pm10 pone il 2022 al secondo posto tra gli anni migliori dopo il 2019 – spiega Stefano Zenoni, assessore comunale all’Ambiente –. Il trend è comunque confermato, basti pensare che 15 anni fa la città superava la soglia per più di 100 giorni all’anno. Questo dipende da tanti fattori, dall’innovazione tecnologica nel campo dei motori, agli investimenti sul trasporto pubblico a basse emissioni, fino al teleriscaldamento. Solo 6-7 anni fa gli obiettivi dell’Unione Europea sembravano difficili da raggiungere, oggi questa tendenza si sta consolidando in tutto il bacino padano». Dei 12 capoluoghi della Lombardia, soltanto tre (Lecco, Sondrio e Varese con 20, 17 e 14 giorni di superamento) fanno meglio di Bergamo nel 2022. La maglia nera resta Milano, con 82 giorni di sforamento, seguita da Cremona (64) e Mantova (63).

«Nessuna delle città lombarde – fa però notare Legambiente – rispetta le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in virtù delle quali devono essere meno di 4 all’anno le giornate di smog estremo. La normativa europea sulla qualità dell’aria è in fase di revisione e i limiti potrebbero diventare ancor più stringenti. Se così fosse, nessuna città della Lombardia potrebbe dichiararsi “libera dallo smog”». Una situazione simile riguarda i valori medi annui di Pm10. La buona notizia è che nessuna città lombarda supera il valore soglia della normativa europea (40 microgrammi per metro cubo per le polveri sottili), quella cattiva è che nessuna città lombarda si colloca al di sotto dei valori di riferimento per la salute umana fissati dall’Oms (15 microg/mc). Con 27,6 microgrammi per metro cubo Bergamo resta comunque al di sotto della media dei capoluoghi lombardi, fissata a 29,3, peggiorando, seppure di poco, la performance del 2021 (26,2 microgrammi per metro cubo). Più virtuose della nostra in Lombardia, ci sono soltanto le città di Varese, Sondrio e Lecco, con medie che vanno dai 21,7 ai 23,1 microgrammi per metro cubo.

«Guardando al futuro – dice ancora Zenoni – bisognerà capire se l’Europa vorrà abbassare i limiti seguendo le indicazioni dell’Oms. La sfida di Comuni e Regioni è ora quella di provare ad affinare l’analisi sulle cause dell’inquinamento, che sono molteplici. Noi intanto insistiamo sulle politiche di mobilità sostenibile, auspicando che la nuova amministrazione regionale possa avviare, su questo tema, un confronto con le città».

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