Stadio, arriva la delegazione Uefa
Posate le prime strutture per la copertura

Due giorni di sopralluogo per decidere se ci sono possibilità concrete di giocare la Champions a Bergamo. Intanto procede il cantiere per la nuova Nord.

Due giorni per decidere, o almeno per capire, se ci siano possibilità reali di sentire quella musichetta magica sotto la Maresana. Di giocare cioè i tre match casalinghi del girone di Champions League nello stadio di casa. Ovvero nel Gewiss Stadium, da lunedì 1° luglio denominazione ufficiale dell’impianto di viale Giulio Cesare.

Dopo la visita dell’Atalanta a Nyon, sede dell’Uefa, dello scorso 20 giugno per presentare il progetto, mercoledì 3 e giovedì 4 i rappresentanti dell’organismo che governa – nel bene e nel male – il calcio europeo saranno a Bergamo per fare il punto della situazione dei lavori di restyling dell’impianto. O meglio, valutare le concrete possibilità di concedere una deroga (o più) alla società nerazzurra.

Un viaggio dentro i lavori

Due giorni che si annunciano particolarmente intensi: la delegazione Uefa visionerà ovviamente il cantiere dello stadio, così da toccare con mano i problemi da risolvere. Cominciamo da quelli apparentemente più semplici, ovvero il rifacimento della curva Nord, che procede però a passo di carica.

Lunedì è stata la volta della posa delle strutture che reggeranno la copertura nelle due semiporzioni adiacenti alle tribune. Già dal mattino è stato tutto un via vai di gru impegnate a trasportare le strutture metalliche (made in Tenaris, altra eccellenza bergamasca) sotto lo sguardo di diversi curiosi intenti ad osservare l’impressionante viavai di mezzi. E soprattutto una curva che cresce a vista d’occhio, letteralmente, giorno dopo giorno.

Una prima porzione della struttura che reggerà la copertura era già montata e ben visibile nel tardo pomeriggio di lunedì sul lato della tribuna Giulio Cesare, quella dove si capisce meglio il futuro assetto del Gewiss Stadium. Ma la cosa davvero impressionante è l’altezza delle parte centrale delle curve, già parzialmente intuibile dai piloni posizionati nei giorni scorsi ma ai quali bisognerà sommare la copertura vera e propria. Per farla breve, stiamo parlando di una gradinata di 25-26 metri di altezza che già comincia a delinearsi in piazzale Olimpiadi.

I problemi sul tavolo

In realtà la nuova Nord è il minore dei problemi con i quali si confronterà la delegazione Uefa: il piatto forte è semmai sul lato opposto e sulla tribuna Giulio Cesare, ora rinominata Ubi. Nel primo caso per avere l’ok europeo nella Sud bisognerà posizionare dei seggiolini a file alternate, così da consentire il passaggio dei tifosi. Nulla di insormontabile.

Più complicata la situazione della Ubi, dove i seggiolini ci sono già, ma non a norma: nel caso ne servissero di nuovi, la capienza in pratica si dimezzerebbe, con qualche problema non irrilevante sul versante degli abbonati e del loro posto per i match di Champions. Anche per questo motivo, sul versante della campagna abbonamenti è tutto ancora fermo.

C’è poi il problema della differente tipologia d’illuminazione e degli spazi per stampa e squadre: insomma, tanta carne al fuoco per la delegazione Uefa, da cucinare in due giorni che si annunciano molto caldi. Venerdì, in ogni caso, pare che si farà tappa al Mapei di Reggio Emilia, così da essere pronti ad ogni evenienza, bocciatura compresa. Ma mercoledì e giovedì la partita è tutta da giocare.

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