Streptococco, infezioni in crescita tra i bambini. «Ma non c’è allarme»

Infanzia e salute. Registrati anche casi di scarlattina. Il pediatra Greco: «Prima più protetti dalle mascherine». Nessun paziente grave, riflessi minimi sugli ospedali.

Mal di gola, febbre, un fastidio respiratorio. Sintomi che periodicamente manifesta ogni bambino, specie d’inverno e ora in tempo di ritrovata socialità. Nelle ultime settimane capita più del solito: a Bergamo come nel resto d’Italia (e anche in generale in Europa) sono in aumento i casi di faringiti da streptococco beta emolitico di gruppo A.

Nessun allarme, perché la quasi totalità dei casi viene curata a domicilio con antibiotico, senza complicazioni, e solo una minima ricaduta si osserva sugli accessi in pronto soccorso. «Stiamo osservando un aumento dei casi», conferma il pediatra Luigi Greco, tesoriere dell’Ordine dei medici di Bergamo. L’evidenza è sopportata da numeri significativi: «Nella stagione 2021/2022 avevo diagnosticato solo due faringiti streptococciche, nella stagione 2022/2023 ne ho diagnosticate 57 – è l’osservatorio di Greco, basato sull’attività quotidiana di ambulatorio - oltre a 9 casi di scarlattina (anche la scarlattina è dovuta a uno streptococco di gruppo A, ndr). Detto dell’aumento dei casi, non c’è comunque allarme: sono praticamente tutti casi trattati a domicilio e dopo l’antibiotico i bambini stanno bene. Nella grande maggior parte dei casi non c’è alcuna complicazione».

L’evidenza è sopportata da numeri significativi: «Nella stagione 2021/2022 avevo diagnosticato solo due faringiti streptococciche, nella stagione 2022/2023 ne ho diagnosticate 57 – è l’osservatorio di Greco, basato sull’attività quotidiana di ambulatorio - oltre a 9 casi di scarlattina (anche la scarlattina è dovuta a uno streptococco di gruppo A, ndr). Detto dell’aumento dei casi, non c’è comunque allarme»

Meno evidenti sono i fattori alla base di questo aumento dei casi: «Il motivo della recrudescenza, che si avverte in tutto il Paese, non è al momento noto – rileva Greco -. Una possibile spiegazione più generale è legata anche al venire meno delle precauzioni degli ultimi anni, dall’uso della mascherina al lavaggio delle mani, che avevano portato a una generale riduzione di tutte le patologie infettive».

Quali sono i consigli per i genitori? «Se c’è un mal di gol importante con febbre da qualche giorno, è bene far vedere il bambino dal pediatra – spiega l’esperto - ma senza allarmismi o senza la necessità di correre immediatamente dal pediatra. Va fatta una valutazione serena». Quando alla diagnosi differenziale, ad esempio, «la faringite da streptococco è abbastanza distinguibile dal Covid – spiega Greco -. Se c’è questo dubbio, un tampone dopo qualche giorno di febbre può essere utile a mettere in tranquillità la famiglia: la diagnosi precisa però la fa il pediatra».

Al netto dell’aumento dei casi, conclude Greco, «la pediatria di famiglia ha retto bene l’impatto di questo aumento di casi, senza particolari riflessi sugli ospedali. La situazione è tranquilla».

«La faringite da streptococco è abbastanza distinguibile dal Covid – spiega Greco -. Se c’è questo dubbio, un tampone dopo qualche giorno di febbre può essere utile a mettere in tranquillità la famiglia: la diagnosi precisa però la fa il pediatra»

Gli ospedali

Dall’ospedale «Papa Giovanni» confermano «qualche caso sporadico, non grave», ma in generale nulla di preoccupante. Scenario analogo anche per l’Asst Bergamo Est: «Ciò che più è importante monitorare in ambito ospedaliero è la malattia invasiva grave, cioè quella che porta al ricovero, ma di queste non ne abbiamo osservate – specifica Cesare Ghitti, direttore della Pediatria e del Dipartimento materno-infantile dell’Asst Bergamo Est -. Un aumento della circolazione dello streptococco è stato segnalato in tutta Europa da alcuni mesi, con un’allerta maggiore. Si rilevano alcuni accessi in pronto soccorso, con un maggior ricorso ai tamponi per individuare lo streptococco: sono situazioni comunque ben gestibili, con una adeguata terapia antibiotica».

La circolazione dello streptococco, in particolare, riguarda due patologie: «La faringite è la più frequente, mentre in maniera minore si sono segnalati anche dei casi di scarlattina», aggiunge Ghitti. Appunto senza allarmi, anche questo è il segno di un certo ritorno alla normalità dopo gli anni della pandemia. «Negli ultimi due-tre anni c’è stata una sorta di assenza di molte malattie infettive – ragiona Ghitti -, mentre ora, venute meno le limitazioni e tornati alla normalità, si assiste a una redistribuzione delle infezioni tradizionali. Negli scorsi mesi c’è stata una circolazione importante di altri virus respiratori e un’alta frequenza delle bronchioliti, più pesanti. Vedremo nel prossimo inverno quale sarà il riallineamento dei valori di queste patologie».

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