Superiori, promossi ai livelli pre-Covid. E aumentano gli studenti con il debito

SCUOLE. Gli scrutini confermano il ritorno alla normalità: bene i licei, ma anche gli istituti tecnici e professionali. Bocciature soprattutto nelle prime e nelle terze. I nodi: orientamento e assenze. «Potenziare il metodo di studio».

Promossi e bocciati: i dati relativi agli scrutini appena conclusi confermano che la scuola è tornata a valutare come ai tempi prima della pandemia. I licei cittadini si confermano le scuole con la percentuale più alta di ammessi alla classe successiva (primeggiano il Falcone con l’81%, il Lussana con l’80% e il Secco Sardo con il 79,4%) ma quest’anno anche alcuni istituti tecnici e professionale mettono a segno risultati importanti, per esempio il Quarenghi con il 75,8% delle promozioni. La percentuale invece di studenti con giudizio sospeso, che a settembre sosterranno l’esame per recuperare i debiti, aumenta e si attesta su valori importanti (dal 10 al 28%), così come il prevalere delle bocciature in prima e terza. In generale le bocciature hanno percentuali esigue: dal 3 e 4% del Lussana e Sarpi all’11% del Vittorio Emanuele e del Manzù. Qui a lato la tabella con i risultati dei principali istituti cittadini che ci hanno fornito i dati.

Bocciati perché non si frequenta

Tra tante vecchie questioni irrisolte, non ultime quella di un corretto orientamento che consente agli studenti scelte più consapevoli e il fenomeno della non ammissione a causa dello sforamento delle ore di assenza consentite. «Il 4% dei non promossi sugli 11 totali è dovuto alla mancata presenza a scuola spesso, determinata dalle fragilità dei ragazzi – sottolinea il dirigente del liceo artistico Manzù, Cesare Emer Botti –. Ansia e disturbi psicologici, causati anche da una poca attitudine alla fatica, a volte determinano anche il fallimento scolastico. Per fortuna abbiamo avuto un supporto interno della scuola che ci aiutato a monitorare le situazioni di fragilità in modo da intervenire con tempestività». Si diceva del maggior numero di bocciature nelle prime e terze : «Nelle prime gli studenti devono ancora organizzare in modo efficiente tempi e metodo di studio – spiega la dirigente del Natta, Maria Amodeo –. Nelle terze invece il numero di bocciature, o debiti, è determinato dall’accelerazione dei percorsi di studio, soprattutto per le materie di indirizzo. In generale poi le manifestazioni in aumento di ansia, o di senso di inadeguatezza, non incide sul rendimento ma piuttosto sulla tenuta a scuola». «Rispetto agli scorsi anni i nostri licei registrano un lieve incremento percentuale delle bocciature e delle sospensioni di giudizio – rileva la dirigente del Sant’Alessandro, Anna Gabbiadini –. Forse a causa di un effetto “long Covid”, i ragazzi si sono accostati allo studio con un metodo ancora troppo altalenante, spesso basandosi su calcoli minuziosi per una media vicina alla sufficienza. Fondamentale sostenerli con l’opportunità di potenziare il metodo di studio durante i mesi estivi».

Metodo di studio poco efficace, ma anche scelta di indirizzo sbagliata: «Non è stato ancora superato il pregiudizio sul fatto che gli istituti tecnici siano tutta pratica e niente studio teorico – sottolinea il dirigente del Paleocapa, Imerio Chiappa –. Per questo abbiamo una percentuale alta di bocciati soprattutto al biennio. I laboratori iniziano in terza, ma per essere affrontati in modo positivo richiedono una forte preparazione di base. Per far fronte a questo problema, grazie al Pnrr abbiamo attivato corsi pomeridiani per il recupero nelle materie più ostiche». Molte le scuole che hanno messo in campo attività di sostegno allo studio: «I ragazzi devono approfittare del fatto che la scuola al pomeriggio è aperta e ci sono i docenti disponibili per aiutarli nei compiti» sottolinea la dirigente Gloria Farisè.

Lussana, la 4E tutta promossa

Dati in linea con quelli degli anni pre Covid al liceo Sarpi e al liceo Lussana: «Siamo soddisfatti di aver confermato i dati positivi dell’anno scorso che potevano essere attribuiti a una maggior disponibilità dei docenti per il Covid – rileva la dirigente Stefania Maestrini –. Una classe intera, la 4E, è stata tutta promossa. Frutto dell’impegno degli studenti e dei docenti che li hanno accompagnati». Nota positiva per il professionale Pesenti: «Quest’anno è aumentato il numero dei promossi, così come è diminuito quello dei non ammessi e degli studenti con i debiti – fa notare la dirigente Veronica Migani –. Risultati raggiunti grazie al potenziamento della didattica che pone la massima attenzione alle individualità degli studenti. L’unica nota dolente è la percentuale molto alta, il 48%, di mancata frequenza ai corsi serali. I ragazzi trovano alla svelta il lavoro e fanno fatica a conciliarlo con la frequenza».

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