Torna la «CamminAido» in Città Alta: insieme per diffondere la cultura della donazione - Foto

LA CAMMINATA. In 800 hanno partecipato alla 33esima edizione della camminata a Bergamo domenica 20 luglio.

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Bergamo

Promuovere la cultura della donazione e, allo stesso tempo, la città. È con questi obbiettivi che «CamminAido» è tornata domenica 20 luglio per la sua trentatreesima edizione: quattro percorsi pedonali – dai 7,4 ai 18,1 chilometri – e uno ciclistico da 24,2 chilometri. Il motto «Da Bèrghem de sòta a Bèrghem de sura» sintetizza l’attenzione a Città Alta che caratterizza tradizionalmente l’iniziativa. I percorsi infatti portano i partecipanti a conoscere anche gli angoli meno noti del centro storico, mettendo al centro, quest’anno, le quattro porte di accesso a Città Alta.

L’invito alla donazione

Un centinaio di volontari a organizzare l’evento, che ha totalizzato circa 800 partecipanti fra le corse-camminate e la biciclettata, supportati anche dall’assistenza tecnica del circuito marce del Csi e con il patrocinio di Comune e Provincia di Bergamo. «L’obbiettivo della manifestazione è parlare della donazione d’organi – ha spiegato Everardo Cividini, dell’organizzazione –, perché è un gesto che salva vite e c’è estrema necessità di diffondere la cultura della donazione». Si è unito all’appello anche il vicepresidente vicario di Aido, Franco Cometti: «In Italia la lista delle persone che aspettano un organo conta circa ottomila pazienti, ma il 30% di loro non sopravvive fino al trapianto. Per questo è fondamentale promuovere l’iscrizione ad Aido e l’espressione del consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità. Proprio a questo fine collaboriamo stabilmente anche con i comuni».

Fra i partecipanti anche l’assessora a politiche sociali, salute, longevità e sport del Comune di Bergamo, Marcella Messina, che ha percorso il tracciato da 10 km insieme al vicepresidente di Aido. «Trovo molto significativo che un’iniziativa di questo tipo parta da un oratorio, il simbolo della comunità e dell’aggregazione fra tutte le età, perché la sensibilizzazione deve partire fin da giovani» ha commentato l’assessora.

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