Treni, basta bonus automatico
Sarà erogato solo su richiesta

Pendolari. Le novità del contratto con Trenord che scatterà da metà 2021. Vale 10 anni e prevede le linee Ponte-Montello e il collegamento per Orio.

Si partirà in ritardo, a metà 2021 e non ad inizio anno, e già qui ci sarebbe da ironizzare sul nuovo contratto di servizio tra Regione Lombardia e Trenord. Se non fosse che lo slittamento in avanti dei 10 anni di contratto è stato determinato dalla catastrofe Covid-19. «Il lavoro è entrato nel vivo da poche settimane, dato che abbiamo dovuto a lungo occuparci dell’emergenza trasporti legata alla pandemia» conferma l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi.

Giovedì 15 insieme all’ad di Trenord, Marco Piuri, sarà in V Commissione consiliare a fare il punto sulle prospettive del servizio ferroviario regionale. La seduta di ieri non ha offerto grandi spunti, considerando che «la maggioranza ha presentato ai commissari una relazione minimale con dati del 2018, praticamente un’epoca fa per tessere le lodi dell’efficienza lombarda» attacca Niccolò Carretta, consigliere di Azione! «Il contratto di servizio, nel solco di una narrazione a mio avviso sbagliata e, anche qui, senza un minimo di autocritica si avvia al rinnovo senza gara, ma soprattutto senza indicazioni o informazioni su novità e modifiche che io ritengo più che necessarie. Auspico che la commissione si faccia valere portando la bozza del contratto in discussione. Se affidamento diretto deve essere – almeno che passi anche dall’organo rappresentativo della Regione e non rimanga solamente nelle segrete stanze».

Le prescrizioni dell’Autorità

In verità qualcosa è trapelato, ma va anche detto «che l’autonomia di Regione nella definizione del contratto sarà più limitata rispetto al passato, questo in base alle prescrizioni dell’Art (Autorità di regolazione dei trasporti) che restringono la capacità di contrattazione tra le parti» spiega l’assessore.

È il caso del bonus, che ci sarà ancora, ma le modalità di erogazione sono destinate a cambiare profondamente e proprio in forza delle prescrizioni dell’Art. In sostanza, non ci sarà più nessun automatismo, ovvero lo sconto automatico in fase di rinnovo, ma dovrà essere il singolo pendolare a presentare la richiesta una volta assodato che la propria linea è uscita fuori dai parametri. Una modalità che non pare convincere né Trenord né la Regione, ma i margini di trattativa sembrano davvero risicati.

Un pacchetto da 5 miliardi

Di certo «l’obiettivo di Regione in prospettiva è implementare il numero di chilometri annui e dunque i servizi». È il caso del collegamento ferroviario Bergamo-Orio e della Ponte-Montello, espressamente citate. «Ma la crescita deve essere realistica e sostenibile. Ribadisco la necessità che Rfi lavori sull’infrastruttura: senza un intervento incisivo sul 56% della rete ancora a binario unico, è molto difficile pensare di modificare il servizio» sottolinea la Terzi.

Di certo l’affidamento per 120 mesi chiude la porta a gare per singole tratte: «No, non ci sono le condizioni» taglia corto la Terzi Un contratto che vale circa 5 miliardi di euro e una crescita dagli attuali 44.800.000 chilometri/treno annui a 53.

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