Una montagna di pioggia
Tre volte il lago d’Endine

Tanta, tantissima acqua: circa 40 milioni di metri cubi, l’equivalente di tre volte la capienza del lago d’Endine. Una montagna di pioggia fatta defluire nella rete di torrenti e canali tra domenica 7 giugno e lunedì notte, opere idrauliche artificiali comprese, gestita dal Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca.

Il comitato esecutivo si è riunito martedì 9 giugno per fare il punto della situazione vista la grande quantità di acqua caduta negli ultimi due giorni e mezzo sulla Bergamasca.

«Al momento – hanno spiegato dal Consorzio – la situazione è sotto controllo. L’attenzione però deve rimanere alta anche perché sono previste forte precipitazioni fino a venerdì 12 giugno». Sul territorio è in continuo stato di allerta una squadra di circa 50 uomini (dell’ente consortile e agricoltori) che hanno il compito di tenere sotto controllo il flusso di torrenti e canali, per accertarsi che non ci siano impedimenti di alcuna sorta come griglie piene d’erba, ramaglie e tronchi che possano impedire il regolare deflusso dell’acqua, creando grossi problemi. Fortunatamente prima dell’avvio della stagione irrigua (quest’anno partita in anticipo visto che a metà aprile, nel pieno dell’epidemia del coronavirus, causa carenza di pioggia l’agricoltura era un po’ in difficoltà) era stata fatta eseguire una capillare pulizia delle rogge: «Non possiamo comunque non esprimere – spiegano ancora dal Consorzio – una certa soddisfazione per l’efficienza dimostrata dalle opere idrauliche realizzate più di recente, che hanno dimostrato quanto ce ne fosse bisogno. Senza alcune di queste, diversi paesi nei giorni scorsi sarebbero finiti letteralmente sott’acqua».

E il chiaro riferimento è alle vasche di laminazione per il torrente Lesina a Ponte San Pietro, il canale di Gronda nord della roggia Curna per la zona Longuelo, i canali scolmatori dei torrenti Morla e Zerra, il canale Gronda sud in Pianura e lo scarico della roggia Serio nel fiume Brembo, che hanno appunto permesso di far defluire in due giorni e mezzo, senza problemi, 40 milioni di metri cubi di acqua. Il Consorzio è competente della bonifica del territorio della Bergamasca escluso quello delle Comunità montane. E su tutta la sua superficie è continuo il monitoraggio dei dati pluviometrici.

In base a quelli raccolti dall’ente consortile nelle ultime 72 ore risulta che la zona più colpita dalla pioggia è stata quella collinare compresa fra i fiumi Adda e Brembo, su cui sono caduti fra gli 80 e i 150 millimetri di pioggia (già sopra i 40 millimetri si parla di quantità di rilievo soprattutto se caduta in un tempo circoscritto). Segue l’Isola con dati compresi fra i 40 e i 100 millimetri, Bergamo e paesi limitrofi fra 50 e 80, Dalmine e Osio Sopra e Sotto fra i 40 e gli 80, Treviglio e roggia Brembilla fra 30 e 60, la Bassa fra 20 e 50 e la zona dell’Oglio fra 30 e 40. Il fatto che nella zona collinare sia caduta più pioggia ha comportato che in Pianura si sia poi riversata un’onda di piena che, però, al contrario di quanto accaduto spesso in passato, non ha causato alcuna esondazione.

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