«Urban art» attorno alla nuova Gamec, il Comune: il quartiere come museo diffuso

IL PROGETTO. Un murales sul perimetro del parcheggio di via Pitentino e spazio all’arte anche sui pannelli che delimitano il cantiere dell’ex palasport.

Dare un senso a un grande muro grigio che fa da perimetro al parcheggio «Palasport» di via Pitentino, retro cieco di una palazzina.

Dalla richiesta di una cittadina, Teresa Galia, che lo vede ogni giorno affacciandosi dalla finestra, è nato il progetto che fa di quel muro un laboratorio di arte urbana dedicato ai giovani artisti. «E si dovranno impegnare, perché questo luogo, vicino alla futura Gamec, lo richiede» spiega Enrico Sironi, artista da anni impegnato nell’arte urbana.

Tutto è nato da una telefonata della cittadina al Comune di Bergamo, che ha fatto da facilitatore tra i privati, a partire dalla proprietà del parcheggio, che subito ha dato il suo benestare. Un’iniziativa che sarà a costo zero per Palafrizzoni perché sarà Sironi ad occuparsi della selezione dei giovani e della direzione artistica (gli interessati possono inviare una mail a [email protected]). Si partirà all’inizio dell’estate, mentre a breve la Gamec ingaggerà un artista per trasformare in opere artistiche i pannelli che delimitano il cantiere all’ex Palazzetto, futura sede della Galleria. L’assessore alla Rigenerazione urbana Francesco Valesini sottolinea come le due iniziative sostanzino «l’idea di museo orizzontale espressa da Lorenzo Giusti, direttore Gamec. Non solo un contenitore che espone opere, ma che può anche generare effetti nel suo intorno. Qualcosa che abbiamo anticipato con l’allestimento di Andrea Mastrovito, prevista all’ex Principe di Napoli. Si delinea il carattere di questo quartiere, sul tema dell’arte». E proprio in un podcast di Bergamoinchiaro, progetto del Comune, il direttore Giusti ha dichiarato: «Ci sono esempi di musei nel mondo che hanno occupato interi quartieri. Speriamo di costruire un mosaico distribuito intorno alla nuova Gamec, attraverso anche progetti come quello di Urban art che si permea intorno al futuro museo e all’attuale cantiere».

L’artista Sironi intende coinvolgere le nuove generazioni: «Questa sarà una palestra dove educare i giovani al senso civico, senza imbrattare i muri della città. Ormai la Urban art è riconosciuta come movimento artistico. Sarà un luogo dinamico che ciclicamente cambierà e genererà un suo tipo di turismo». L’iniziativa è possibile grazie alla proprietà: «Abbiamo dato volentieri la nostra disponibilità e quella del nostro gestore - dichiara Paolo Vigani, proprietario -. I parcheggi non sono luoghi “belli” da vedere, ma questa proposta, originale e gradevole, darà una dignità a questo luogo. Ora dovremo trovare un nuovo nome al parcheggio».

I lavori alla Gamec

Intanto il cantiere per la trasformazione del vecchio Palazzetto in nuova Gamec procede. L’edificio sta vivendo la sua trasformazione: i grandi infissi sono stati rimossi, in attesa che vengano posate le nuove pareti dell’edificio che potrà ospitare con agio le installazioni di arte contemporanea: «Tutto sta andando avanti come da programma – fa il punto l’assessore Valesini -. L’impresa sta lavorando e l’obiettivo resta quello dichiarato, consegnare la nuova Gamec alla città per maggio 2026».

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