Doppio cognome per i figli: ecco le nuove norme per presentare la richiesta

La novità L’istanza ora va presentata all’Anagrafe del Comune e non più in Prefettura. Ai nuovi nati viene invece attribuito in automatico.

Via al doppio cognome. Gli ufficiali dell’Anagrafe sono in preallerta da quando la sentenza della Corte costituzionale è stata pubblicata lo scorso 27 aprile, decisione storica che ha cancellato la regola dell’automatica assegnazione ai figli del cognome del padre (vale anche per le adozioni). Una regola che, si legge nella sentenza scritta dalla giudice Emanuela Navarretta, «si traduce nell’invisibilità della madre», segno di una diseguaglianza fra i genitori che «si riverbera e si imprime sull’identità del figlio».

E da mercoledì, con pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la sentenza diventa esecutiva. Ai nuovi nati viene quindi attributo in automatico sia il cognome della madre che del padre secondo l’ordine stabilito dai genitori, a meno che la volontà dei due sia quella di mantenere un solo cognome (in caso di mancato accordo sarà il giudice a decidere). In più, la procedura per un eventuale cambio di cognome «retroattivo» diventa più semplice.

Spiega l’assessore all’Anagrafe Giacomo Angeloni: «Fino a che la sentenza non era esecutiva, per aggiungere il cognome della madre era necessario presentare istanza al prefetto, passavano circa due anni prima che la richiesta venisse validata dal ministero degli Interni. Ora basterà recarsi in Anagrafe».

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