Violenza sulle donne, i reati sono aumentati dell’8,5%

CODICE ROSSO. Il prefetto al Mascheroni: «Mai minimizzare gli episodi e attenzione all’uso che si fa di internet». Il primo dirigente della questura Sandroni: ottimo strumento l’ammonimento del questore, un cartellino giallo.

«Non vuole che parli con altri perché sono sua». «Mi ha colpita solo una volta perché nervoso». «Se non gli dico di sì mi lascia». Sono tre frasi emblematiche, riportate ieri mattina, 27 novembre, dal prefetto Giuseppe Forlenza, intervenuto a un incontro sul tema della violenza contro le donne organizzato dalla Prefettura nell’auditorium del liceo Mascheroni, gremito di studenti giunti anche da una ventina di altri istituti di città e provincia.

«Cruciale un intervento precoce»

«Non è normale questo modello di relazione improntato sul dominio dell’altro, che pure sembra diffuso tra i giovani – ha spiegato il prefetto –: per questo è cruciale un intervento precoce. È bene educare fin da piccoli per contrastare alcuni stereotipi di genere ancora radicati nella nostra società. Perché più sono diffusi e più è normale vivere come fosse un dato di fatto che il maschio sia geloso e la femmina sottomessa. La forza dell’esempio è fondamentale e non vanno mai sottovalutati gli episodi per contrastare quei pregiudizi ottusi e selvaggi che determinano comportamenti irrispettosi verso il genere umano. Attenzione soprattutto a internet, strumento importante, ma è bene valutare l’uso che se ne fa».

Codice rosso, reati quasi a quota 1.300

A margine dell’incontro la Prefettura ha anche diramato i dati dei reati perseguiti tramite il cosiddetto «Codice rosso», la legge del 2019 e inasprita di recente, che consente un intervento più tempestivo a salvaguardia della potenziale vittima e nell’allontanamento del potenziale aggressore. Dal 1° gennaio al 31 ottobre dell’anno scorso i reati per cui avevano proceduto sia i carabinieri sia la polizia di Stato erano stati in tutto 1.277. Nello stesso periodo di quest’anno si è già arrivati a sfiorare i 1.300, precisamente con 1.299 episodi. Di questi, la metà hanno avuto come vittime le donne: 560 nel 2022 e 608 quest’anno, con un incremento dell’8,5%. Con un segnale positivo: i maltrattamenti in famiglia sono infatti diminuiti, scendendo in generale da 319 a 296, di cui 250 ai danni di donne nel 2022, scesi a 242 quest’anno. L’81% dei maltrattamenti hanno comunque come vittime le donne. Aumentano invece le violenze sessuali, salite da 86 a 102 e da 68 a 75 se si contemplano soltanto vittime di genere femminile, che sono il 73,% del totale. In crescita, infine, le lesioni personali dolose, salite da 872 a 901 e da 242 a 291 solo con vittime donne, che sono state in questo caso «soltanto» il 32% del totale.

Il sistema «Scudo»

Il primo dirigente della questura Andrea Sandroni ha illustrato il sistema «Scudo», che consente di tutelare a livello nazionale le donne vittime di violenze domestiche: «Si tratta di una piattaforma nazionale che permette al poliziotto o carabiniere che interviene di sapere se altrove in Italia si era già intervenuti per analoghi fatti precedenti. Un sistema nato dopo che un uomo di Milano uccise la moglie in vacanza a Rimini: dopo una lite in riviera era intervenuta la volante e gli operatori pensavano fosse il primo episodio e non sapevano che era invece l’ennesimo. Così la donna era poi stata ammazzata. Oggi, grazie alla piattaforma, possiamo dare il giusto peso a ogni situazione, conoscendo i pregressi».

«In questura tanti piangono»

Altro strumento importante – ha spiegato Sandroni – è l’ammonimento del questore, una sorta di cartellino giallo: quest’anno ne sono già stati disposti una cinquantina. «E vi assicuro – ha detto il poliziotto – che, convocati in questura, tanti di questi uomini si sono messi a piangere, perché hanno capito l’errore. Il nostro obiettivo è infatti quello di prevenire i femminicidi: quando arrestiamo l’autore a delitto avvenuto, come capita sempre, non siamo mai contenti perché sarebbe stato opportuno intervenire prima».

All’incontro sono intervenuti anche la preside Paola Crippa, il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Vincenzo Cubelli, la psicologa dell’Università Roberta De Pasquale, e Arturo Rota, dell’associazione «La Svolta». Al termine dell’incontro è stata inaugurata una panchina rossa nel cortile del Mascheroni.

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