
Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 21 Ottobre 2025
Al Capitol il docufilm «Tra natura e quota»
AL CINEMA. Prosegue il tour del film documentario «Tra natura e quota - Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane» firmato da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon e prodotto da Cineblend in collaborazione con il Club Alpino Italiano, con una nuova tappa.

Martedì sera 21 ottobre alle 21 l’appuntamento è al Cinema Capitol, in via Tasso a Bergamo. La Sezione di Bergamo del Cai ha dato il proprio patrocinio all’iniziativa; alla serata, organizzata in collaborazione con la sezione, interverranno per la Commissione Cultura la vicepresidente Elena Ferri e Tino Palestra.
Il film racconta il viaggio dell’attore Giovanni Storti nel cuore delle Alpi Apuane, un territorio tanto affascinante quanto impervio, esplorato attraverso lo sguardo curioso, ironico e profondamente consapevole di chi la montagna la conosce e la ama. Un racconto che intreccia esperienza personale, riflessione ambientale e narrazione visiva, per sensibilizzare sui temi della tutela della biodiversità e della riduzione del rischio in ambiente montano.
Nel racconto si alternano le voci di esperti del territorio: Alessio Piccioli, presidente della Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del Cai, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti, biologa dell’Orto Botanico Pellegrini-Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale, e Veronica Pierotti, presidente della Sezione Cai di Forte dei Marmi.
Gli autori, con il supporto di Cineblend srl e con la collaborazione del Cai, dopo aver registrato l’interesse del pubblico in occasione del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del soccorso alpino («Marmolada 03.07.22»), hanno ritenuto necessario tornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta volutamente con leggerezza e ironia. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o dell’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e magari anche le attrezzature, è una cosa cui bisognava dare risposta. Gli autori hanno considerato che la persona, che più di tutte poteva portare questi temi ad un vasto pubblico era Giovanni Storti. Un’occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione.
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