«Al rogo, al rogo»: torna ad Ardesio
la tradizionale Scasada del Zenerù

Da tempo immemorabile, in alta valle Seriana, la sera del 31 gennaio gruppetti di ragazzi e giovani, percorrendo le vie dei paesi, si ritrovano per scacciare il tristo gennaio, lo «Zenerù».

Da tempo immemorabile, in alta valle Seriana, la sera del 31 gennaio gruppetti di ragazzi e giovani, percorrendo le vie dei paesi, si ritrovano per scacciare il tristo gennaio, lo «Zenerù». E lo fanno producendo chiasso con campanacci, tamburi, corni , trombe, raganelle e quant’altro fa rumore. Si tratta di una tradizione di probabile tradizione pagana che, in tal modo, intende scacciare il freddo inverno e favorire il ritorno di primavera . Mentre in molti paesi vallivi, la tradizione della Scasada del Zenerù ha via via perso d’interesse, è in Ardesio che, con l’introduzione tempo fa del pupazzo che simboleggia Zenerù, dato infine alle fiamme, si è mantenuta particolarmente viva ed in grado di coinvolgere, ogni anno, alcune migliaia di persone provenienti da diversi paesi della provincia di Bergamo e della Lombardia. Qui poi, al rumore che serve per scacciare Zenerù, si è aggiunto il fuoco con cui il pupazzo viene incenerito.

La tradizione della scasada si ripete anche nella serata di venerdì 31 gennaio ad Ardesio: la organizza, la Pro loco presieduta da Simone Bonetti, in collaborazione con Vivi Ardesio, il Gruppo «Amici del Zenerù» , i «Campanacci dell’Alta valle Seriana» e il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Ardesio, Parco delle Orobie Bergamasche, BIM, Promoserio e Camera di Commercio di Bergamo. Ad Ardesio stasera affluiranno quindi famiglie da tutta la valle i cui bambini parteciperanno alla «Scasada» felici, suonando piccoli campanacci , trombette, tamburi e tutto quanto può servire per fare chiasso.

Il processo e il pupazzo

In merito così si esprime il presidente della Pro Ardesio, Simone Bonetti : «Anche quest’anno sarà riproposto il “Processo al Zenerù”: alunni di 5ª della scuola primaria di Ardesio saranno protagonisti, stamane alle 11, in sala consiliare del processo, aperto al pubblico. Gli scolari dovranno sentire i testimoni a difesa e contro Zenerù e, in base a quanto sentito, decidere sulla sua sorte, dopo opportuna valutazione: il finale, comunque, è facilmente intuibile. Zenerù andrà al rogo» . Ma chi rappresenta quest’anno Zenerù? La fervida fantasia di Flaminio Beretta ha immaginato come Zenerù, persona dalle enormi dimensioni corporee, in omaggio alla straordinaria stagione dell’Atalanta, per sfuggire al suo destino si improvvisi portiere della squadra. Tutto inutile: acciuffato per aver subito un gol, nonostante sia tanto grande da coprire quasi tutto lo specchio della porta, finirà i suoi giorni sul rogo. Come sempre Beretta ha composto una poesia in merito, unitamente a questa filastrocca che così recita : «La porta l’è po sèt e trenta/me so grant sich e quaranta/sicome la passiù l’è tanta/ ga fo ol porter a l’Atalanta …». Poesia e Zenerù si possono leggere e ammirare su apposita cartolina disegnata da Silvia Bergamini.

La sfilata e il rogo

Il ritrovo per la sfilata che accompagnerà Zenerù al rogo avrà inizio alle 20 sul Ponte Rino, nei pressi dell’albergo «Da Giorgio». Qui si costituirà il corteo che accompagnerà Zenerù al rogo. Vi faranno parte bambini, famiglie , i «Campanacci dell’alto Serio», il gruppo «Amici del Zenerù» e il gruppo folcloristico «Boes e Merdules» di Ottana (Nuoro),che porterà ad Ardesio un rito tradizionale. Il corteo si muoverà lungo le vie del centro fino al luogo dove Zenerù sarà dato alle fiamme tra un fracasso indiavolato. Conclude Simone Bonetti, presidente della Pro Ardesio: «Desidero ringraziare Flaminio Beretta, gli Amici del Zenerù, i Campanacci dell’Alta Valle Seriana , il Gruppo della Pro loco e di Vivi Ardesio, così come quanti si sono dati da fare sponsorizzandoci e sostenendoci per la buona riuscita della tradizionale manifestazione».

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