«Après la classe», sabato sera il reggae salentino in piazzale Alpini

Il concerto. All’Nxt Station sabato 20 agosto le sonorità vibranti, fortemente speziate della band salentina, che mescolano pop, ska, reggae con le tradizioni popolari della Puglia.

Salentini d’origine, meticci dal punto di vista dell’incrocio stilistico, gli «Après la classe» suonano musica vibrante, fortemente speziata, una musica che mescola le carte del pop, dello ska, del reggae, della cosiddetta patchanka con le tradizioni popolari del Salento, pizzica compresa. In concerto sono solari, trascinanti, capaci di creare un vortice caldo, lo stesso che sarà possibile sentire addosso sabato 20 agosto all’Nxt Station di piazzale Alpini (inizio ore 21; ingresso libero su prenotazione).

La discografia del gruppo è esemplare. Sette album, l’ultimo singolo s’intitola «Santa Marilena». Nel 2010 «Mammalitaliani» nasce dalla collaborazione con un conterraneo d.o.c. come Caparezza; quattro anni dopo «Riuscire a volare» mette in scena un’altra amicizia eccellente: Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Il primo è un album divertente, graffiante, carico di vitalità. La musica è quella che anni addietro hanno stilizzato gruppi come Mano Negra e Les Negresse Vertes. Caparezza è un amico vero di Valerio Combass Bruno e soci. È stato al loro fianco anche durante la lavorazione di altri dischi. Il rapper cantautore e «Après la classe» hanno spesso condiviso il palco anche nella Notte della Taranta, in quel di Lecce.

«C’è diffidenza nei confronti degli italiani»

Nella fattispecie «Mammalitaliani» è un po’ uno spaccato di come viene letta l’Italia fuor di paese. L’inquadratura è graffiante. Raccontare tante cose in tre minuti e darne un’idea non è così semplice, ma gli Après hanno cercato di riassumere in una manciata di secondi quello che gli è accaduto in giro per i palchi soprattutto all’estero. «Quando vai oltre confine a suonare ti accorgi che c’è un po’ di diffidenza nei confronti degli italiani. Ti guardano con un occhio strano. Del resto veniamo da un paese stupendo, ricco d’arte, di belle città, di donne bellissime, di cibi sapidi, ma siamo marchiati da quel “dna mafioso” che ci contraddistingue anche nei piccoli gesti quotidiani, nella politica, sino ad arrivare a realtà ben più tragicamente consolidate».

Quei ritmi martellanti della pizzica

Agli «Après la classe» non piace parlare di politica, preferiscono sollevare questioni, agitare problemi, mantenendo saldo il sorriso sulla bocca. «Mammalitaliani» è una canzone di costume. Loro restano gli eredi credibili di vecchie contaminazioni e di quel calderone di stili che ancora chiamiamo patchanka. Del resto vengono dal Salento, la terra che giusto loro hanno chiamato «la Giamaica italiana». Viaggiano dal global al glocal: aggiungono qualcosa di popolare alla musica, anche qualcosa di tradizionale. I ritmi martellanti della pizzica. D’altronde in Salento ogni gruppo che suoni reggae, dub, rock o quant’altro inserisce nella musica qualcosa di autoctono. Lo hanno fatto anche gli «Après la classe» seguendo un percorso del tutto originale. Se chiedete loro di catalogare la musica che fanno vi troverete di fronte a una spiegazione in qualche misura disarmante. Ogni volta ripetono: «Siamo essenzialmente meticci, che vuol dire molto e niente. Siamo di certo salentini, e questa è un’appartenenza che sentiamo nel cuore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA