«Box Organi», a confronto la musica di padri e figli

MUSICA. Lallio, al via la nona edizione della rassegna ideata da Alessandro Bottelli. Sabato 16 settembre l’organista Venturini. Focus sulle famiglie, il 21 settembre incontro con Andreoli.

Giunta alla nona edizione, la rassegna di concerti «Box Organi. Suoni e parole d’autore» di Lallio, ideata e diretta da Alessandro Bottelli con il supporto di Parrocchia e Associazione Libera Musica e caratterizzata da un mix indissolubile tra musica classica, jazz e letteratura, quest’anno punterà i riflettori sul tema «Di padre in figlio», mettendo a confronto musiche scritte, nel corso dei secoli, da compositori legati tra loro da strettissimi vincoli familiari. Sono molte, infatti, le famiglie di musicisti che si tramandavano il mestiere di generazione in generazione, con risultati spesso sorprendenti. Si pensi solo alla grande dinastia dei Bach, o alle famiglie degli Scarlatti o dei Mozart.

Ma anche ai vari Cavazzoni, Muffat, Pachelbel, Morandi, Puccini, Bossi, Perosi… Sarà interessante così poter ascoltare, una accanto all’altra, le creazioni dei padri e quelle dei figli, in un raffronto diretto che vuole mettere in luce apporti e discendenze, influenze e novità di stile o linguaggio.

Il concerto d’inaugurazione, programmato per sabato 16 settembre (ore 21), vedrà protagonista Matteo Venturini, fiorentino, organista titolare della Cattedrale di San Miniato di Pisa e docente presso il Conservatorio «A. Pedrollo» di Vicenza, affiancato dalla verve musicale della violoncellista e performer italo-brasiliana Daniela Savoldi. In scaletta, brani di maestri italiani tra Otto e Novecento.

Enrico Viccardi, titolare della cattedra d’organo e composizione organistica al Conservatorio di Parma nonché attento interprete dell’opera omnia di Bach in Cd, il 23 settembre affronterà invece un programma interamente bachiano, con opere di Johann Sebastian messe a riscontro con quelle di tre suoi illustri figlioli: Wilhelm Friedemann, Carl Philipp Emanuel e Johann Christian Friedrich, intervallate dalle improvvisazioni alla fisarmonica del bresciano Fausto Beccalossi, considerato uno dei massimi specialisti in campo nazionale e internazionale del suo strumento.

Ultimo appuntamento, sabato 30 settembre, con Ivan Ronda (autentico virtuoso, si è formato alla scuola di Luigi Toja e il suo ampio repertorio oscilla tra barocco e contemporaneità), e autori che spaziano da Scarlatti a Pachelbel, da Mozart a Bach.

Nel corso della serata il giovane e talentuoso jazzista Andrea Candeloro (classe 1995) avrà il compito di riaggiornare all’organo Hammond le melodie antiche appena ascoltate dalla voce dell’organo a canne.

Cinque prime assolute

La rassegna darà spazio anche a cinque prime esecuzioni assolute, pensate per l’organo Bossi Urbani 1889 e commissionate a Luca Tessadrelli (bresciano, insegna composizione al Conservatorio «A. Boito» di Parma), Alessandro Cusatelli (autore di un Trattato di strumentazione e uno di orchestrazione, insegna al Conservatorio «S. Cecilia» di Roma), Pietro Ferrario (allievo di Bettinelli, Molfino e Corghi, ha vinto numerosi premi di composizione), Stefano e Bruno Rattini.

E ai tre racconti di argomento organistico firmati quest’anno dalle penne di Sandra Petrignani, Eraldo Affinati e Enzo Fileno Carabba, affidati alla puntuale lettura dell’attrice Matilde Facheris.

A corollario del cartellone, la conferenza di approfondimento incentrata sulla creatività artistica tra padri e figli tenuta dal professor Vittorino Andreoli (21 settembre, ore 20.30, Auditorium comunale, prenotazione obbligatoria): psichiatra di fama internazionale e celebre volto televisivo, è stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona-Soave ed è membro della New York Academy of Sciences oltre che autore di numerosissime pubblicazioni a carattere saggistico e divulgativo, e il concerto straordinario con Stefano e Bruno Rattini, rispettivamente padre e figlio, che sfoggeranno le loro qualità non soltanto di interpreti (in solo o a quattro mani) ma anche di compositori e collaudati improvvisatori (28 settembre, ore 21).

Stefano Rattini, docente di improvvisazione, organista titolare dell’Abbazia Benedettina Muri-Gries di Bolzano, ha ideato e conduce a Trento la «Scuola d’Ascolto della Musica Organistica»; il figlio Bruno (anche compositore e jazzista autodidatta), invece, si è formato all’estero con Pierre Pincemaille e Thierry Escaich, e attualmente insegna al Conservatorio di Bordeaux.

Nata per valorizzare l’organo Bossi Urbani 1889 della Parrocchiale in senso antitradizionale – non come oggetto d’antiquariato quindi, ma come strumento vitale capace di reggere lo stimolante confronto con le sfide della modernità –, aumentandone le potenzialità espressive anche in dialogo con situazioni musicali non convenzionali, la rassegna è resa possibile anche quest’anno grazie al contributo, tra gli altri, di Camera di Commercio, Fondazione Credito Bergamasco, delle ditte Montello, Zanetti, Ambrosini, Gama, Co.Me.C., e si avvale del patrocinio e del sostegno della Provincia di Bergamo e del Comune di Lallio, del supporto di Eliorobica come sponsor tecnico e della media partner del quotidiano Avvenire, del settimanale Famiglia Cristiana e di santalessandro.org, settimanale online della Diocesi di Bergamo. Ingresso libero e gratuito a tutti i concerti (prenotazione obbligatoria per la conferenza di Vittorino Andreoli). Per informazioni: 388.5863106.

© RIPRODUZIONE RISERVATA