
Cultura e Spettacoli / Pianura
Sabato 23 Agosto 2025
Cividini, la libertà di costruire ponti tra saperi diversi
IL RICORDO. Originario di Martinengo, fondò l’associazione Olim. Famigliari e amici hanno voluto ricordare Antonio Cividini, promotore di iniziative culturali, scomparso lo scorso 20 agosto.
«Intellettuale eccentrico, coraggioso e curioso, con alle spalle studi classici e una laurea in Chimica all’Università di Bologna, Antonio Cividini (Martinengo 5 novembre 1933 - Bergamo 20 agosto 2025) ha attraversato il proprio tempo credendo fermamente nell’attivismo culturale e politico come pratica per cambiare il mondo. Di qui le innumerevoli iniziative culturali promosse sul territorio nell’arco di quasi mezzo secolo nella convinzione che l’arte, nelle sue molteplici manifestazioni - letteratura, poesia, musica, cinema, teatro - sia uno strumento essenziale per la formazione di una coscienza critica e per l’emancipazione sociale. Alla fine degli anni Sessanta, giovane consigliere dell’opposizione comunista a Martinengo, realizza una sorta di incredibile «compromesso storico culturale» persuadendo il sindaco democristiano a organizzare, per tre anni consecutivi (1966, 1967, 1968), tre straordinarie esposizioni d’arte contemporanea che richiamarono migliaia di visitatori oltre all’interesse della stampa locale. Nei medesimi anni, dopo aver lasciato l’impiego presso l’Eni, Cividini intraprende la carriera di docente, rivelando una spiccata propensione al metodo maieutico e un eccezionale carisma nei confronti del mondo giovanile».
«Di qui le innumerevoli iniziative culturali promosse sul territorio nell’arco di quasi mezzo secolo nella convinzione che l’arte, nelle sue molteplici manifestazioni - letteratura, poesia, musica, cinema, teatro - sia uno strumento essenziale per la formazione di una coscienza critica e per l’emancipazione sociale»
«Alla fine degli anni Novanta, insieme ad alcuni amici artisti, architetti, poeti e critici d’arte, fonda l’Associazione OLIM, con sede in un piccola galleria in via Pignolo bassa»
«Considerato uomo «di ponti» - tra la cultura umanistica e quella scientifica, tra la politica e l’arte, tra generazioni diverse - per la sua calda umanità e la spiccata propensione al dialogo e al confronto dialettico, è chiamato a dirigere la sua stessa scuola - l’Itis Paleocapa di Bergamo- in una fase tra le più difficili dei cosiddetti «anni di piombo». Alla fine degli anni Novanta, insieme ad alcuni amici artisti, architetti, poeti e critici d’arte, fonda l’Associazione OLIM, con sede in un piccola galleria in via Pignolo bassa, che nell’arco di dieci anni non soltanto propone un centinaio di esposizioni riservate alle opere d’arte su carta (disegni, fotografie, incisioni, libri) oltre a convegni e conferenze, ma diviene anche un apprezzato e partecipato luogo d’incontro e dibattiti sui temi della cultura artistica contemporanea. Il suo impegno culturale e politico ha lasciato un segno indelebile nella storia recente della città di Bergamo».
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