Domenica al Lazzaretto c’è Arisa: «Io, lupo solitario voglio il pubblico vicino»

Inetrevista alla cantante che domenica sera dal Lazzaretto inaugura il suo «L’Ortica Live Tour». Il 9 luglio esce «Psycho», il nuovo singolo della sua etichetta Pipshow.

Anche L’Ortica Live Tour di Arisa parte dal Lazzaretto di Bergamo, ma non sabato 26 giugno come previsto in un primo tempo. Il debutto slitta al giorno dopo, domenica (inizio ore 21; ingresso 17 euro). Dopo l’ultimo Sanremo, altri impegni televisivi, tre singoli ben piazzati, Rosalba riprende la via dei concerti. Il personaggio c’è, ma è bene ricordare che Arisa è prima di tutto una cantante dotata di notevoli qualità interpretative. «Potevi fare di più» l’ultimo successo sanremese l’ha scritto appositamente per lei Gigi D’Alessio, «Ortica» è l’altro singolo di successo, «Quando» un omaggio a Pino Daniele condiviso con Michele Bravi. C’è anche un album di là da venire che forse sarà emblematico di altre scelte giocate in piena libertà dalla cantante. Da tempo Arisa si muove in proprio, ha fondato una personale etichetta, la Pipshow, e ora balla da sola alla ricerca di un’identità artistica sempre più definita.

Appassionata dei look che cambiano, oggi Rosalba Pippa è diventata pioniere della «body positivity», dell’accettazione di se stessi, del piacersi al di là di ogni altra considerazione e logica. È più matura, libera, e questo di certo si riflette anche sulle scelte artistiche, sempre più consapevoli. Il segnale lo ha dato anche il pezzo di D’Alessio, melodico, tra modernità e tradizione. Un ambito perfetto per la voce di Arisa.

Per il nuovo tour ha scelto un concerto riassuntivo...

«Mi sto occupando dell’allestimento e richiede qualche giornata in più del previsto. In concerto ci sono io che canto; una parte del concerto è frizzante, con i miei pezzi più famosi. Stiamo mettendo a segno un po’ tutto. Certo è che non vedo l’ora di cantare. Sono un lupo solitario che vuole incontrare dal vivo il pubblico per esprimere tutto l’amore che ho. Quando scrivo, quando butto fuori, penso sempre a cosa possa gradire. Non vedo l’ora di rincontrarlo. Spero di avere voce, avere forza».

Da qualche tempo si è messa in proprio. Ha fatto una scelta di libertà, fondando una sua etichetta. Perché?

«La Pipshow in effetti è un’etichetta che è nata tanto tempo fa, nel 2011, però prima di utilizzarla ho cercato di imparare il mestiere, affidandomi alle major. Sono stata in Warner, poi sono passata con Alboni, e ancora con la Sugar. Attraverso le varie esperienze ho capito cosa voglio: un percorso che non sia tanto tradizionale. Se mi chiede se ci sarà un disco o no, non le rispondo perché non lo so. Io vorrei cantare delle canzoni e fare una fotografia del momento che sto vivendo. Voglio dedicarmi ad ogni canzone con una cura particolare. Questo è l’obiettivo da raggiungere, per poi averne un altro ancora e un altro ancora. L’esperienza mi dice che quando faccio un album alcuni brani finiscano per essere presto dimenticati. Non tutti hanno la stessa presa. Se mi dedico ad un brano per volta la situazione è diversa. È più faticoso, anche dispendiosa, ma credo che paghi di più. Mi piace poter dire alla gente esco con questa cosa ed è quello che mi rappresenta al meglio. Mi sembra una comunicazione più diretta, immediata».

Ma D’Alessio scriverà ancora per lei?

«Quella che ha scritto per me e per Sanremo è riuscita a colorare l’anima della mia musica. Gigi è un artista e se gli verrà qualcosa e penserà a me accetterò con entusiasmo. Sarà un regalo. Io intanto sto facendo altre cose. Il 9 luglio esce “Psycho”, il nuovo singolo».

Per una cantante come lei, di livello, è proprio necessario apparire in tv, essere sempre presente sui social. Conta davvero essere personaggio, e frequentare certi media, al di là della musica, dove è più normale apparire che essere? La cantante è, esiste con la sua voce, con le canzoni.

«Dipende. Penso che la gente desideri quel che vede. C’è una parte di pubblico che segue tanto i social, io preferisco che la gente mi segua, mi scelga o decida di non scegliermi. Trovo che tutte le forme di comunicazione siano importanti per farsi capire, per farsi conoscere meglio. Per alimentare, come dice Maurizio Costanzo, quel grado di “parentela” che si può stringere col pubblico. E’ importante».

Quanto sente lontana «Sincerità»?

«È sempre con me. Ha rappresentato un momento di massima creatività. Ho fatto le cose da sola e ricordo quanto mi sentivo bene in quel momento. È per questo che sono ritornata indipendente».

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