Estate alla Gamec, non solo mostre
Dalle rockstar al campus per i bambini

Alla Gamec tutto pronto per la partenza della programmazione dell’estate 2020. Sono trascorsi pochi giorni dalla sorpresa di ritrovare Radio Gamec, l’originale iniziativa pensata dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo durante il lockdown, citata nel report Unesco delle iniziative meritorie dei musei del mondo in tempo di Covid.

Ed ecco che il programma di Radio Gamec riparte, diventando Real Live: «La radio si è evoluta in un programma di concerti e performance – annuncia il direttore Gamec Lorenzo Giusti -, che si apre con una rockstar internazionale come Nic Cester. Abbiamo fatto in modo di organizzare tutto per garantire la fruizione in massima sicurezza, perché da una parte volevamo riunire la comunità che la Radio ha costruito attorno al museo, ma anche trasformare l’iniziativa in un’effettiva occasione incontro».

Così, dopo 66 giorni di trasmissioni quotidiane in diretta Instagram, l’«emittente di resistenza culturale», grazie al sostegno di Club Gamec, diventa una piattaforma di performance e incontri dal vivo che nel cortile della Gamec, per cinque giovedì sera, accompagnerà l’inizio della stagione estiva su un palcoscenico speciale: il Videomobile dei videoartisti Masbedo.

Apripista del nuovo corso di Radio Gamec è, giovedì 18 giugno alle ore 21, il cantautore e chitarrista australiano Nic Cester, una delle voci più potenti del rock, approdato al successo mondiale con i Jet, band australiana che nei primi anni 2000 ha scalato le classifiche di tutto il mondo vendendo più di 6 milioni di dischi. Si proseguirà di giovedì in giovedì con l’attore Andrea Pennacchi (25 giugno), il cantautore e musicista Cristiano Godano (2 luglio), il Leone d’Oro Biennale Danza 2019 Alessandro Sciarroni (16 luglio) e il coreografo Virgilio Sieni (23 luglio), affiancati da nuove voci dalla città e giovani imprese del territorio, insieme per immaginare un futuro che mette al centro l’arte e la cultura nelle sue varie forme. Gli incontri saranno a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a [email protected] e saranno trasmessi in streaming sul canale YouTube della Gamec.

Ma per l’estate 2020 anche il museo cambia pelle per trasformarsi, grazie al sostegno dell’assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo, nel campus estivo per bambini e ragazzi più creativo della città: «Abbiamo messo i nostri spazi a disposizione per un progetto educativo a supporto delle famiglie – prosegue Giusti - condiviso con Accademia Carrara che svilupperà in Gamec anche i propri laboratori. Il progetto vuole anche essere una risposta a quanto accaduto nei musei americani che, quando hanno appreso di dover affrontare mesi di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, hanno licenziato dall’oggi al domani centinaia di operatori dei propri servizi educativi. Nel modello europeo il museo fa parte delle politiche del welfare, è un bene comune e un servizio per la comunità. Con la nostra proposta vogliamo ribadire che il museo è uno strumento educativo e che tutta la nostra attività con i ragazzi non è un accessorio ma è anima del museo, proprio come la ricerca e le mostre».

Infine, chi si era rassegnato all’idea che quest’estate sarebbe saltato l’appuntamento con la grande arte internazionale al Palazzo della Ragione, ha sbagliato di grosso. La Gamec, infatti, insieme all’assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e ai sostenitori del museo (Tenaris, Carvico, Ubi Banca e Bonaldi), decide di andare avanti: «Il 9 luglio aprirà i battenti la mostra dell’artista di fama globale Daniel Buren. – ribadisce il direttore Gamec -. Abbiamo deciso di mantenere il programma per lanciare un segnale forte, benchè sia prevedibile un flusso turistico diverso. Non ci sarà l’inaugurazione al pubblico nella forma consueta, ma una presentazione alla stampa e uno streaming con l’artista in collegamento da Parigi».

Così, dopo lo scultore Gary Kuehn e l’artistar Jenny Holzer, ad accompagnare la nostra estate in Città Alta, sarà la ricerca di un artista di fama indiscussa quale Daniel Buren, uno dei più grandi rappresentanti dell’arte concettuale, protagonista nel 1971 di una storica censura da parte del Guggenheim di New York e da allora riconosciuto come uno dei grandi esponenti della InstitutionalCritique, corrente di ricerca che intendeva svelare le dinamiche (e le complicità con la politica e l’economia) del sistema dell’arte. E ancora: Leone d’Oro per il miglior Padiglione nazionale alla Biennale di Venezia del 1986, artista che del «grado zero» della pittura - ridotta a un pattern di strisce verticali - e del rapporto tra l’arte e le strutture che la ospitano, ha fatto il centro della sua ricerca.

Un artista «perfetto» insomma per la formula specifica pensata dalla Gamec per Palazzo della Ragione: coinvolgere grandi artisti internazionali e dal lungo percorso, chiedendo loro di realizzare installazioni ex novo, pensate per l’ambiente così peculiare del Palazzo.

«Buren realizzerà una composizione di opere con tessuti luminosi in fibra ottica – anticipa Giusti -, che andranno a creare grande ambiente luminoso, accendendo un bel dialogo tra l’architettura storica della Sala delle Capriate e la modernità di forme e di tecnologia dei tessuti luminosi. La fibra ottica è l’ultima frontiera della ricerca di Buren. È la ricerca di una luce che non fa luce su qualcosa, ma che è interna alla materia stessa».

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