
Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Sabato 06 Settembre 2025
Folkstone, prima la musica e poi casoncelli col pubblico
L’INTERVISTA. Il gruppo bergamasco domenica 7 settembre per la prima volta in città. Marchesi: «Un doppio concerto, prima acustico e poi elettrico e folk rock».
Festa di fine tour per i Folkstone domenica 7 settembre al «NXT» di Piazzale Alpini. Doppio concerto, acustico alle 18.30, elettrico e folk rock la sera (ingresso libero entro le 20; inizio 21.30; biglietti disponibili). Il gruppo bergamasco, conosciuto anche all’estero, suona per la prima volta in città in vent’anni di onorata carriera indipendente.
Il «Delirium Tour» è andato bene, l’ultimo album «Natura morta» è stato accolto favorevolmente anche dalla critica, tanto che il Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti, nella giornata di chiusura della trentesima edizione (il 5 ottobre), premia i Folkstone per «una carriera di grande qualità che li ha visti crescere nel tempo e diventare un punto di riferimento della scena folk rock italiana».
È un tempo favorevole per Lorenzo Marchesi e compagni. Dopo i concerti si torna a lavorare, a una vita normale divisa in due parti: la quotidianità e la straordinarietà della musica. Il doppio lavoro di ognuno dei Folkstone.
«In più di vent’anni di attività è proprio la prima volta che suoniamo a Bergamo città. Il tour è andato oltre le nostre aspettative ovunque e ci ha regalato una gran voglia di fare. C’è stato un bel riscontro sull’ultimo lavoro. L’abbiamo portato in giro in toto, su sedici brani ne suoniamo quattordici dal vivo. La gente ha apprezzato e ha cantato in tutta Italia. Non era scontato che accadesse dopo la reunion e una lunga assenza dalle scene. “Natura morta” è stato compreso da vecchi e nuovi fan».
«Partiamo dall’orario aperitivo con un set in acustico, dove rifacciamo i nostri classici: i Folkstone antichi, cornamuse e percussioni, e quelli più recenti con chitarre e altro. La sera il concerto del tour; la cena in mezzo alla gente con menù di casa opportunamente pensato. Ci saranno casoncelli e “pà e strinù”, ma anche una proposta vegana e vegetariana»
La festa al «NXT» prevede più momenti e un contatto diretto col pubblico.
«Siamo famosi per il rapporto senza troppe mediazioni con la gente. Dopo un concerto non scappiamo, restiamo lì a berci una birra con chi vuole. Stavolta però volevamo fare una cosa diversa: una festa nostra che ci mettesse a braccetto con chi ci segue. Non è un concerto normale, è una mezza giornata da condividere. Partiamo dall’orario aperitivo con un set in acustico, dove rifacciamo i nostri classici: i Folkstone antichi, cornamuse e percussioni, e quelli più recenti con chitarre e altro. La sera il concerto del tour; la cena in mezzo alla gente con menù di casa opportunamente pensato. Ci saranno casoncelli e “pà e strinù”, ma anche una proposta vegana e vegetariana. Anche nel nostro gruppo c’è qualcuno che segue diete alternative. La festa è popolare, con prezzi calmierati, anche l’ingresso a sera è di 10 euro».
Come avete preso la notizia del premio che il Mei vi assegnerà tra un mese circa?
«Con una certa emozione. La nostra è sempre stata una doppia esistenza, con due lavori, una passione spalmata su tutto. Nel 2019, quando abbiamo tirato il freno a mano, non ce la facevamo più. L’impegno fisico e mentale era grande, avevamo esaurito le batterie. Il premio ci ha sorpreso. Abbiamo pensato: qualcuno si è accorto che esistono i Folkstone. In verità la gente ci ha seguito da sempre e questo forse ha fatto riflettere chi ci ha premiati. Dal MEI sono passati tanti artisti importanti e ci onora essere in buona compagnia. Veniamo dal basso, il pubblico ci ha aiutato».
I recenti successi vi hanno caricato, che cosa avete in mente per il futuro?
«Abbiamo in testa una marea di cose, tante idee. Di sicuro non ci fermiamo. Si chiude la tournée estiva, ma stiamo già pensando a definire l’inverno, a buttare le basi per progetti futuri. Ne stiamo parlando tra noi in maniera concreta. Pensiamo ai prossini vent’anni, poi, magari, staccheremo di nuovo la spina».
Avete pezzi nuovi?
«Ho scritto una nuova canzone. Cosa ne faremo non lo so ancora. Ora pensiamo a far girare “Natura morta”».
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