(Foto di Bedolis)
L’anniversario. Nel 1875 veniva eretto il nuovo tempio, da domani l’esposizione sulla sua storia. Monsignor Ottolini: «Forte il legame col quartiere del centro». Il 7 dicembre Messa col Vescovo.
La nuova chiesa delle Grazie fu consacrata, dopo la demolizione del tempio precedente, il 7 dicembre del 1875, 150 anni fa. Per celebrare la ricorrenza, in occasione delle celebrazioni per la Solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria alla quale è dedicata la chiesa parrocchiale, una serie di iniziative che culmineranno domenica 7 dicembre con la Messa presieduta dal Vescovo Francesco Beschi.
Venerdì, alle 18.30, s’inaugurerà la mostra «Memorie visive: 150 anni di Santa Maria Immacolata delle Grazie e del suo quartiere». Promossa in primis dalla parrocchia di monsignor Valentino Ottolini e curata dallo storico, ricercatore ed ex assessore Francesco Macario, resterà aperta nel Chiostro della chiesa fino al 14 dicembre, a ingresso libero (ingresso da viale Papa Giovanni XXIII 15, da lunedì a domenica, in orario 10.30-12.30 e 16-19.30).
Si tratta di un progetto espositivo che, realizzato in collaborazione con l’Associazione Bergamo in Centro, il Dopolavoro Ferroviario di Bergamo, il Comitato Piazzale Marconi, la Rete Centro Papa Giovanni XXIII e con il contributo del Comune, si prefigge di raccontare, tra documenti, mappe, disegni e fotografie (ma c’è anche una sezione video e multimediale a cura di Matteo Cundari), il legame tra quella realizzazione architettonica e il quartiere che allora, lungo l’asse urbano dalla stazione ferroviaria a Porta Nuova, stava nascendo. Come spiega don Ottolini, «con la costruzione della stazione ferroviaria, nel 1857, sarebbe sorto un nuovo asse cittadino, un grande boulevard, prolungamento della via Fernandea oltre le Muraine, dove prima c’erano solo prati e paludi.
Così, il Vescovo Luigi Speranza si fece promotore della costruzione della chiesa delle Grazie lungo questo asse attorno a cui si stava riconfigurando la città bassa e il nuovo quartiere. La chiesa, in stile neoclassico, influirà a sua volta sullo stile neoclassico del futuro Centro Piacentiniano». La dedicazione della chiesa, sorta tra 1857 e 1875 su progetto dell’architetto Antonio Preda (al posto della precedente chiesa, nell’area in cui sorgeva l’antico complesso conventuale francescano fondato da San Bernardino da Siena nel 1422 e dedicato alla Madonna delle Grazie) fu ispirata da Papa Pio IX, che aveva proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione appena pochi anni prima, l’8 dicembre del 1854. Il motivo spirituale ora ricorre. La mostra, accompagnata da una novena di celebrazioni liturgiche, è l’avvio di un percorso che culminerà appunto domenica 7 dicembre con la Messa presieduta dal Vescovo.
Prima, e dopo, si svilupperà una serie di eventi tra mostre, conferenze, concerti: l’1 dicembre alle 16.30 monsignor Antonio Donghi terrà un intervento teologico-liturgico su «Dedicazione della chiesa: professione di fede»; mercoledì 3 dicembre alle 21 ci sarà l’Elevazione musicale «Sub tuum praesidium» con il coro Canticum Novum diretto da Erina Gambarini (in programma brani di Bach e Vivaldi cantati da un soprano e un contralto, con l’accompagnamento di un quartetto d’archi, degli strumentisti della Cappella Musicale delle Grazie e dell’organista Tomas Gavazzi); venerdì 5 dicembre, alle 20.45, lo studioso Gabriele Medolago esporrà la relazione «Un tempio per l’Immacolata: la costruzione della nuova chiesa delle Grazie (1854-1875)», sulle diverse fasi dell’edificazione della nuova chiesa a partire dal 1854, data della proclamazione del dogma;
sabato 6 dicembre, alle 20.45, in chiesa, per iniziativa del Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri, il sestetto d’archi Delman, presentato da Nicola Vavassori, eseguirà la Sesta Sinfonia di Beethoven, la «Pastorale», nella trascrizione realizzata da Michael Gotthard Fischer nel 1810; mentre lunedì 8 dicembre alle 15, giorno della Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, si terrà un itinerario storico-artistico in chiesa a cura del Centro culturale delle Grazie. Si intitola «Maria: la nuova Eva»: nel corso della visita sarà possibile ammirare da vicino il fregio dell’altare, realizzato in collaborazione con l’architetto Ernesto Pirovano da Andrea Paleni e dedicato «alle donne eroiche dell’Antico Testamento», e inoltre la statua della Vergine Immacolata che troneggia sopra l’altare e che suscitò anche l’ammirazione di Papa Giovanni. Durante la novena dell’Immacolata, da sabato 29 a venerdì 7 dicembre, ogni giorno alle 9,30 e alle 17.30, in chiesa, si eseguirà l’Akathistos, l’antico inno all’Immacolata della liturgia orientale, con accompagnamento per arpa da parte di Suor Pascale. Sarà illuminato anche il campanile e verrà ornato a festa l’interno della chiesa con addobbi solenni nell’abside e ghirlande alle colonne.
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