I Marlene Kuntz al «Druso»: in tour con il nostro album per salvare il pianeta

L’INTERVISTA. La band il 28 aprile fa tappa a Ranica con il «Karma Clima». Cristiano Godano: «Ancora pochi consapevoli dei rischi dell’ambiente. I social ci hanno imbrogliato, divisi e domati».

Riprendere il cammino dopo la recente scomparsa di Luca Bergia è stata una scelta di vita. Era l’anima leggera dei Marlene Kuntz, batterista della band per tanti anni. Ora Cristiano Godano e gli altri se lo portano nel cuore tutte le sere, in scena, come se fosse lì. Anche il 28 aprile al «Druso» di Ranica (inizio ore 22; ingresso 20 euro) nell’ennesima tappa del «Karma Clima Tour». «Sarebbe stato più complicato non fare cose», spiega Godano. «Fare musica è stata la cosa più connessa con lui. È stato con noi per più di trent’anni. Suonare è il modo più coerente per rendergli omaggio e tenerlo con noi, in vita. Meglio così che finire a guardare un muro con disperazione».

E come sta andando il viaggio di «Karma clima», nel cuore del cambiamento climatico e della sostenibilità dell’ambiente?

«Dal punto di vista umano è molto bello perché noi favoriamo la connessione, la comunione su un tema cruciale. Nel cammino s’incontrano tante belle anime. Quando fai un concerto standard, normale, sei più al riparo del cliché: salire sul palco, stare nei camerini, accogliere qualcuno, senza la disponibilità di essere felicemente calato nella relazione umana. Invece quando entriamo nei luoghi che hanno a che fare con l’approccio green, la relazione guadagna fascino. Incontri tante persone allertate su un problema che dovrebbe riguardare tutti. Purtroppo le anime consapevoli del disastro ambientale e climatico a cui andiamo incontro sono abbastanza poche. L’umanità non ha ancora ben capito che il problema c’è e diventa sempre più grave. Ho fatto giusto in questo momento una passeggiata lungo il Po e ho visto due ragazzi che pescavano in mezzo al fiume. Un’immagine del genere dieci anni fa sarebbe stata impensabile».

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