I tormentoni dell’estate? Quest’anno si cantano in coppia - I video

Sotto l’ombrellone Da Baby K e Mika a Carl Brave e Noemi, in radio e in streaming è gara tra le canzoni più ascoltate. Boomdabash e Annalisa collezionano dischi di platino.

In radio stanno andando forte i Pinguini Tattici Nucleari con «Giovani Wannabe», ma non scambiate quel pezzo per un tormentone estivo: semmai promette altri tormenti stagionali. Probabilmente ha un tiro più lungo, complice la radiofonia. Il vero tormentone è «mordi e fuggi» come le vacanze degli italiani. Una volta si andava in villeggiatura per tutto il mese di agosto. Chiudevano le fabbriche e il Paese partiva per il mare o la montagna, ora le vacanze sono frammentate, dalle bollette del gas e della corrente, ridotte a un fine settimana lungo o giù di lì. Da quella via anche il tormentone si è preso la licenza di colpire e scappare, senza durare più di tanto. Una volta sui granelli di sabbia delle spiagge italiane girava la signora «Abbronzatissima» con un bel «Sapore di sale» sulla pelle, oggi solo Fedez con «La dolce vita» ammicca al glamour irresistibile degli anni Sessanta, complici Tananai e Mara Sattei.

Il passato impossibile

Dopo un’estate andata a «Mille», in compagnia di Orietta Berti e Achille Lauro, si torna a guardare verso un passato impossibile, lo stesso indicato da Jovanotti a Gianni Morandi per Sanremo. In attesa di sapere quale sarà il «disco per l’estate» sancito da Rtl, sulla scorta di

una nostalgia «salvettiana» che non passa, è inevitabile ascoltare Boomdabash e Annalisa, Rocco Hunt ed Elettra Lamborghini, nonché l’ineffabile Malgioglio. I singoli che si candidano a diventare tormentoni dell’estate 2022 sono diversi, come accade sempre. Quest’anno forse è la volta delle coppie. Se Baby K ci riprova con Mika e un «Bolero» accaldato, anche Carl Brave e Noemi rispolverano il gioco ancheggiante di «Hula Hoop» che, oggetto che sa di anni Sessanta, anche se la musica si appella alle sfumature synthwave di vent’anni dopo. La «Makumba» dell’anno scorso non se la ricorda più nessuno. Loredana Bertè non molla un colpo, cerca sempre giovani accompagnatori e stavolta ha scelto Franco 126 per dare largo a «Mare malinconia». Quando cantava con i Boomdabash aveva altro istinto.

Loro sono da tempo campioni dell’estate italiana. Negli ultimi cinque anni hanno collezionato la bellezza di 25 dischi di platino con brani di successo come «Non ti dico di no», «Per un milione», «Mambo salentino», «Karaoke», «Don’t Worry», «Mohicani» . Quest’anno ritentano il colpo in compagnia di Annalisa, sulle note ritmate di «Tropicana». Un suo perché ce l’ha anche «Caramello» che mette a braccetto Rocco Hunt, Elettra Lamborgini, Lola Indigo. Il rapper napoletano a questo giro ha ripudiato la spagnola Ana Mena, ma con Elettra in passato ha trovato il bandolo del successo. Dunque ci riprova.

La lista dei presunti tormentoni estivi è lunga: ci provano Elodie con «Tribale», il tandem Takagi e Ketra con «Bubble» in versione rap, Ava 7even con Guè e il singolo «Toca»

Inutile ribadire che la lista dei presunti tormentoni estivi è lunga: ci provano Elodie con «Tribale» e la spinta propagandistica del gay pride, il tandem Takagi e Ketra con «Bubble» in versione rap, Ava 7even con Guè e il singolo «Toca». Quest’anno ci tocca anche il singolo ultra trash «Sucu sucu» del buon Cristiano Malgioglio che, comunque sia, ha il suo pubblico e non sbaglia un colpo. Dall’ultimo «Amici» arriva Luigi Strangis con l’accorato appello «Stanotte stringimi», mentre Irama e Rkomi se la cavano con poco: non più di «5 gocce».

Dargen D’Amico si dichiara con «Ubriaco di te», La Rappresentante di Lista si sente «Diva» e in fondo ha le sue ragioni, visto il successo degli ultimi due anni. Marco Mengoni chiede la tranquillità di «No stress», Elisa è molto green anche sulla linea di «Litoranea»; Rhove con «Shakerando» alla fine potrebbe sorprendere per durata. Gli stranieri ci sono ma sono ancora pallidi. Su Spotify spopolano Fedez, Tananai e Sattei, mentre la giovane Anna è la più cercata su TikTok. La quota latina è garantita ancora una volta da Alvaro Soler e qualche altro, ma c’è di che stufarsi. Meglio la Lucania in levare della Krikka Reggae che ci ricorda che, «Finché la musica suona», c’è speranza.

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