In attesa dell’opera sulla Carrà il 6 settembre al Donizetti la «Raffa Revolution»

L’EVENTO. Nuove iniziative in attesa di «Raffa in the Sky», l’opera ispirata a Raffaella Carrà commissionata per Bergamo Brescia Capitale della Cultura.

Comincia, a poco meno di due mesi dal debutto, un viaggio alla scoperta di Raffa in the Sky, la nuova opera commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per il 2023 anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, con musica di Lamberto Curtoni su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli.

La community su Whatsapp

Una prima guida per esplorare questo originale prodotto artistico sconosciuto ai più si può trovare nella nuova community su Whatsapp «I mille per Raffa in the Sky» alla quale tutti possono iscriversi tramite questo link

È una community destinata al pubblico più ampio, agli appassionati d’opera, a quelli di Raffaella Carrà, ai curiosi, a chi non ha mai ascoltato un’opera o la musica contemporanea, a chi ha voglia di conoscere un libretto inedito, il percorso creativo e produttivo di un’opera, a chi è interessato alle attività di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Ci saranno anche anticipazioni e dettagli che saranno destinati solo agli iscritti, per dare così tutte le possibili coordinate su un progetto che ha visto la luce nei mesi scorsi.

L’opera su Raffaella Carrà: il progetto

Nel soggetto dell’opera, Raffaella Carrà – che nel suo nome, com’è noto, fa riferimento a un maestro della pittura rinascimentale e a uno del Novecento – viene infatti inviata sulla Terra dal pianeta Arkadia e dal suo re Apollo XI subito dopo la seconda guerra mondiale. Attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, nelle prossime settimane sui canali social del Teatro Donizetti saranno visibili alcune creatività che portano Bergamo nel pianeta Arkadia.

La condivisione delle varie tappe di questo viaggio che porta al debutto di una nuova creazione è un’attività molto diffusa in vari settori della cultura europea, basata sull’interazione con il pubblico, la partecipazione e il coinvolgimento attraverso diversi mezzi espressivi e di comunicazione tradizionale e digitale.

Il 31 agosto la conferenza stampa

Il programma completo di questo viaggio di avvicinamento sarà presentato giovedì 31 agosto (ore 11) in conferenza stampa al Teatro Donizetti di Bergamo; nel frattempo da alcuni giorni sta riscuotendo grande successo sul profilo Instagram della Fondazione Teatro Donizetti il filtro con il caschetto biondoche caratterizza la comunicazione visiva dello spettacolo firmata da Studio ProDesign. Tutti coloro che hanno un profilo IG possono usarlo, postarlo e inviarlo. Basta cliccare sulle tre stelline che compaiono sopra la raccolta delle foto e provare. Anche questa è un’attività pensata per il coinvolgimento del pubblico più diverso che in questo modo può testimoniare adesione e condivisione del progetto.

Il 6 settembre la «Raffa Revolution»

Ulteriore occasione di scoperta, mercoledì 6 settembre alle ore 20.30 al Teatro Donizetti, sarà Raffa Revolution di e con Francesco Micheli, ideatore e regista dell’opera, per conoscere in anteprima temi e dettagli dell’opera con musica di Lamberto Curtoni su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli. Sul palcoscenico per «Raffa Revolution», insieme a Micheli e agli autori ci saranno anche gli interpreti dell’opera – da Chiara Dello Iacovo a Chiara Petrone e Dave Monaco – e alcuni ospiti speciali che costituiscono le comunità con le quali il Teatro Donizetti è in contatto: il Coro «Goccia dopo goccia» con l’inserimento di alcuni dei partecipanti al Donizetti Summer Camp con i genitori, e ancora il gruppo delle «Favorite» impegnate in un intervento con la coreografia di Serena Marossi. I biglietti per partecipare hanno un costo di 10 euro e sono in vendita online su teatrodonizetti.it e vivaticket.com da sabato 5 agosto alle ore 10. Dal 22 agosto si potranno acquistare anche in biglietteria al Teatro Donizetti di Bergamo.

Le informazioni sullo spettacolo

Raffa in the Sky sarà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo venerdì 29 settembre (ore 20.30), domenica 1 ottobre (ore 15.30), venerdì 6 ottobre (ore 20.30) e domenica 8 ottobre (ore 15.30). I biglietti sono disponibili online su raffainthesky.vivaticket.it e suteatrodonizetti.vivaticket.it o ancora su teatrodonizetti.it e vivaticket.com; dal 22 agosto riaprirà anche la biglietteria del Teatro Donizetti a Bergamo (Piazza Cavour 15 tel. 035.4160 601/602/603, da martedì a sabato, ore 13.00-20.00 - [email protected]). Il costo va da 15 a 110 euro (riduzioni per over 65, under 30 studenti, abbonati alla stagione lirica, gruppi).

Che cosa è «Raffaella in the Sky»

Raffa in the Sky è un’opera, una vera opera lirica, che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, grande protagonista della televisione italiana ma anche personaggio internazionale. Non è una biografia in musica ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, le trasformazioni della società italiana dell’ultimo mezzo secolo. Attraverso la straordinaria esperienza della Carrà, l’opera si propone di riflettere anche sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media, senza dimenticare le canzoni che Raffaella ha interpretato, in un racconto che percorre la strada del surreale e del paradosso per parlare a tutti noi.

Il cast di Raffa in The Sky

A interpretare Raffaella Carrà in questa nuova produzione bergamasca è stata chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei un cast di celebri cantanti d’opera, come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro – assiduo interprete di pagine contemporanee – sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera. In scena anche il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora e i danzatori della Fattoria Vittadini. Il team creativo, accanto al regista Francesco Micheli, è composto da Edoardo Sanchi (scene), Alessio Rosati (costumi), Mattia Agatiello (coreografo) e Alessandro Andreoli (light designer).

Le dichiarazioni degli organizzatori

Raffaella Carrà «non una donna ma uno stile di vita» – come ha scritto il regista Almodovar – è stata con la sua carriera l’incarnazione di una rivoluzione sul ruolo della donna che forse ancora non si è totalmente realizzata: una rivoluzione dolce, mai divisiva, sfrontata (ricordiamo lo scandalo dell’ombelico mostrato in tv o i testi delle sue canzoni), passionale ma anche autorevole e preparatissima. Mai volgare, con una eleganza studiatissima e una professionalità dirompente, ha trasformato la televisione italiana, divenendo tradizione lei stessa. Famosissima in tutto il mondo ma mai diva capricciosa. Ha cantato in sette lingue e intervistato i grandi personaggi della politica e dello spettacolo del secondo Novecento.

«L’occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura – afferma Giorgio Berta presidente della Fondazione Teatro Donizetti – ci ha convinto a realizzare un grande progetto contemporaneo, al di fuori dalle nostre stagioni consuete e dal festival dedicato al compositore cittadino, che possa però avvicinarci ai programmi dei teatri internazionali che annualmente inseriscono prime assolute nei propri cartelloni proprio per creare nuovi legami con il pubblico. Le opere che prendono spunto da personaggi in un certo senso «di attualità« sono sempre più numerose e hanno nella Traviata di Verdi il loro archetipo. Per questo nostro nuovo progetto 2023, accanto alla sfida artistica e creativa, abbiamo affrontato una sfida economica, perché volevamo fosse legato esclusivamente al finanziamento privato, proprio come in un moderno Rinascimento. Imprenditori bergamaschi e non, innovatori in tanti settori, sensibili alle attività che proponiamo, diventeranno nel 2023 anche sostenitori dell’innovazione in ambito culturale».

«Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata – dichiara il coreografo e regista televisivo Sergio Japino, per anni al fianco della Carrà e coinvolto dagli autori nella creazione di quest’opera – nel sapere che ciò che ha fatto nella sua vita ha trovato ascolto e casa anche in un mondo apparentemente lontano dal suo come quello dell’opera lirica. Un mondo che amava, come dimostra Il Gran Concerto di cui fu autrice su Rai 3, dove l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presentò brani di musica classica e operistica a una platea enorme di bambini. In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto. E contesti culturali diversi: dal Sud America alla Russia, dagli studi del Letterman Show e Hollywood agli studi televisivi scintillanti di Cinecittà. E persone diverse, soprattutto: donne, uomini, bambini che trovavano in lei ispirazione, divertimento, famigliarità, riscatto. Per lei non era importante dove fare una cosa, ma come: con quanto amore, abnegazione, passione. E con quanta voglia di incontrare le altre persone: il loro mondo, le loro storie. Sotto casa, come in tutto il mondo».

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