«La finirà ü bèl dé», il video spopola
Il Vava 77 canta il lockdown orobico

Boom di visualizzazioni per la cover-parodia della nota hit «Tubthumping»: dialetto e rock alternativo.

La finirà ü bèl dé» canta il Vava 77 che dopo le parodie cinematografiche lancia la sua prima canzone a tema Covid spaccando subito il web e non solo. Il pezzo si chiama «Lockdown» e con un titolo così c’era da aspettarselo che facesse breccia sui social. In un solo giorno la cover-parodia ha superato le 200 mila visualizzazioni su Facebook, con breve passaggio anche su Radio Deejay. Del resto il remake della famosissima «Tubthumping», hit anni ’90 del gruppo britannico Chumbawamba, è la canzone giusta nel momento giusto: tre minuti di rock alternativo e dialetto bergamasco, da sempre il marchio di fabbrica del doppiatore di Alzano, da ascoltare a tutto volume, con un testo tutto da ridere che fa il verso a una situazione dalla quale tutti vorremmo scappare.

Qualche esempio? «A gh’è ‘l Lockdown, e mé ghe stó piö dét, pròpe adèss che sére dré a fà l’brào», oppure «me tóca stà töte i giornade a sènt la fómna Piötòst a pìche dét la cràpa n’de la pórta». «Il pezzo nasce su consiglio di un mio amico che mi aveva solleticato sul titolo: da lì ho scritto il testo e poi il lockdown è arrivato davvero - sottolinea il Vava, alias Daniele Vavassori -. Abbiamo raccolto materiale già pronto e fatto qualche nuova ripresa per confezionare il video in poco tempo. La canzone l’ho registrata in casa: ho la fortuna di avere uno studio domestico dove posso investire il mio tempo libero in quello che mi piace fare. Certo rimane l’amarezza di una situazione che abbiamo già vissuto, ma non c’è nessun fine polemico, il mio obiettivo è strappare un sorriso ai miei fan. Si è complimentato anche a Eros Ramazzotti».

E sulla scelta del brano il Vava non ha dubbi: «Il pezzo lo conoscono tutti e quando parti da una canzone orecchiabile hai già fatto la metà del lavoro. Ho poi coinvolto diversi amici tra cui Glauco Suardi, che ha cantato parte del ritornello, oltre ai miei storici collaboratori come Laura Ranica, Giuseppe Agati, Diego Bedeschi. Il mix è stato curato da Francesco “James” Dini dello studio 1901 di Alzano».

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