La meningite, la rinascita, il bronzo alle Paralimpiadi

Il film Il 22 giugno all’Arena Santa Lucia la pellicola dedicata a Veronica Yoko Plebani. La campionessa paralimpica di Palazzolo sull’Oglio incontrerà poi il pubblico.

«Corpo a corpo» è il titolo del docu-film su Veronica Yoko Plebani, l’atleta paralimpica di Palazzolo sull’Oglio vincitrice di numerosi riconoscimenti internazionali, che verrà proiettato mercoledì 22 giugno all’Arena Santa Lucia alle 21.30 (la replica il 28 giugno al Conca Verde, alle 21). Dopo la proiezione di mercoledì l’atleta incontrerà il pubblico. La regia è di Maria Iovine: «La prima volta che ho incontrato Veronica - spiega - mentre assistevo a uno dei suoi allenamenti, si è fermata con il fiato corto e il viso arrossato dalla fatica e mi ha detto “Dimmi che non racconteremo solo di tempi, sudore e qualificazioni. E promettimi che non staremo ancora a rivangare una malattia che non è stato che un attimo in tutti gli anni della mia vita”. Dopo queste parole ero sicura, volevo fare un documentario su di lei, volevo raccontare la piccola Yoko, che a soli 25 anni (22 quando ci siamo incontrate la prima volta), ha molto da dire a tantissime donne, anche a quelle che non hanno mai messo piede in una palestra».

Il corpo segnato per sempre

Veronica aveva solo 15 anni quando una meningite batterica l’ha trascinata per mesi in una lotta fra la vita e la morte che le ha restituito un corpo segnato per sempre. Dopo quattro mesi di terapia intensiva si è ritrovata una pelle irriconoscibile, cicatrici sparse, l’amputazione delle falangi delle mani e delle dita dei piedi e qualche domanda in più: «Cosa posso fare? Dove posso andare?». Non si è mai arresa, è andata avanti fino a

diventare un’atleta della nazionale paralimpica di Triathlon. Il suo sogno a 25 anni erano le Olimpiadi di Tokyo 2020. Un sogno realizzato. E ancora oggi quando ripensa al bronzo di Tokyo dell’agosto 2021 piange ancora. Un terzo posto conquistato nel triathlon, categoria PTS2, alle spalle delle americane Allysa Seely e Hailey Danz.

Il docu-film si concentra sulla preparazione atletica di Yoko in vista di Tokyo 2020, dagli allenamenti massacranti agli incontri con gli amici, dallo studio ai set fotografici. In scena entra anche la pandemia e la vita immobilizzata di tanti atleti. Un altro scoglio superato con tanta pazienza e determinazione da Veronica. «Il modo in cui si guarda alla disabilità sta cambiando - racconta Veronica - Le Paralimpiadi sono uno stimolo per raccontare storie di persone vere che ci sono dietro ai risultati. Dopo la meningite non è stato facile, non so come ma ho affrontato tutto in modo positivo, con la curiosità che ho sempre».

«Le cicatrici, le amputazioni, le protesi non sono un limite, ma l’estensione di una vita e Veronica ce lo dimostra in ogni inquadratura»

«“Corpo a corpo” è il ritratto di un’atleta e di una giovane donna – aggiunge Maria Iovine –. Le cicatrici, le amputazioni, le protesi non sono un limite, ma l’estensione di una vita e Veronica ce lo dimostra in ogni inquadratura.Con lei attraversiamo uno dei mondi possibili della bellezza, escludendo il giudizio, il concetto di normalità o diversità. Vedere un corpo come il suo che riesce ad allenarsi, a sopportare la fatica, a raggiungere giorno dopo giorno

un obiettivo sempre più lontano è normale e allo stesso strabiliante quanto vedere una ragazza che esibisce il suo corpo imperfetto senza alcuna paura. Il documentario è un dialogo intimo tra chi racconta e chi si fa raccontare, le parole si trovano insieme, le immagini si compiono in questo spazio condiviso, in questa connessione prende vita un film che scorre sullo schermo».

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