La Passione va in scena nel dialetto bergamasco del 1300

LA SETTIMANA DELLA CULTURA. Il 22 aprile a Selvino la rappresentazione teatrale firmata dall’attore Maurizio Tabani, che coniuga il sacro e il dialetto antico. Esposti anche dipinti sacri. Un documento di grande forza drammatica.

Gli attori sono pronti per entrare in scena e rievocare il sacro e unirlo al dialetto bergamasco. Tra gli oltre 200 eventi della «Settimana della Cultura - Nella Città di Tutti» organizzata dalla diocesi di Bergamo, debutterà nella chiesa di Santa Maria della Salute di Selvino, il 22 aprile alle 20.45, lo spettacolo teatrale «Passione, in Bergamasco Antico». Grazie all’Unità Pastorale Altopiano Selvino Aviatico, il parroco don Alberto Brignoli e il Consiglio di Unità Pastorale, le comunità dei due Comuni delle Alpi Orobie, hanno avuto modo di ritrovarsi insieme con eventi che hanno messo al centro i temi del sacro e della cultura. «In questi tre anni di attività, abbiamo messo in scena concerti lirici, di musica sacra e rappresentazioni teatrali sacre per creare dei momenti aggregativi che potessero attrarre sia i fedeli e appassionati, nell’idea di cementare la comunità», dichiara Andrea Santopietro, responsabile culturale dell’Unità Pastorale Altopiano Selvino Aviatico.

Il salto temporale

«“Passione, in Bergamasco Antico” è stato scelto tra i diversi spettacoli teatrali elaborati da Maurizio Tabani che ho avuto il piacere di conoscere al Teatro Donizetti in occasione della rappresentazione di “Elisir d’amore”», precisa Andrea Santopietro. Curata da Noura Produzioni e dall’attore Maurizio Tabani, «Passione, in Bergamasco Antico» coniuga il sacro con il dialetto bergamasco del 1300. Un salto temporale di oltre 700 anni, grazie a una «lauda», una preghiera medievale che dipanerà tra le varie sequenze temporali della Passione di Gesù: dal tradimento di Giuda, alla presentazione a Pilato, dalla fustigazione alla crocifissione, dal pianto della Vergine fino alla deposizione, alla sepoltura e alla Resurrezione del Signore.

«“Passione, in Bergamasco Antico” sarà un documento teatrale straordinario, di grande forza drammatica ed impatto emotivo che si fonderà sull’evocazione della religiosità popolare, alla quale partecipavano i Disciplini insieme alla gente che accorreva numerosa la sera del Venerdì Santo, al termine della processione, per simulare, guidata dagli attori poeti, i vari episodi della Passione di Cristo; l’autenticità e la spontanea sincerità dell’antico dialetto bergamasco raggiungeranno il loro culmine nel pianto della Madonna, quando i versi recitati dall’attrice che ne interpreta il ruolo, sconvolgeranno lo spettatore e lo guideranno alla straziante scoperta della religiosità dei poveri, degli umili e dei sofferenti che aiuta a meditare sul doloroso sacrificio di Gesù. Un’eco diffusa e profonda a un tempo, che si concluderà con la Resurrezione e la speranza di pace e di fratellanza che ogni cristiano deve avere», svela Andrea Santopietro.

La «lauda»

Infatti, la«lauda» è di un autore anonimo medievale, composta in versi novenari disposti in quartine a rima baciata ed è stata scritta, probabilmente su commissione, per la Confraternita dei Disciplini Bianchi detti Battenti, facenti capo alla trecentesca chiesa dell’ospedale di Santa Maria Maddalena che sorgeva nel Borgo Furo a Bergamo (l’attuale Borfuro), spogliato dai napoleonici nel 1808. Di questo testo si conoscono tre versioni: la prima è la più antica e si trova alla Medicea Laurenziana di Firenze; una seconda versione è conservata all’Ambrosiana di Milano; la terza è proprietà della Civica Biblioteca «Angelo Mai» di Bergamo ed è denominata «frammento Borsetti», dal nome dell’ottocentesco possessore del testo, il cancelliere dell’Archivio Notarile Stefano Borsetti. La trascrizione letterale del testo viene riportata nel 1957 da monsignor Luigi Chiodi nel saggio «L’antica produzione poetica bergamasca» al quale fa riferimento la versione teatrale firmata da Tabani. Oltre alla «lauda» a contestualizzare la scenografia dello spettacolo, saranno esposti dei dipinti sacri, uno raffigurante la crocifissione. L’ingresso alla rappresentazione teatrale «Passione, in Bergamasco Antico» è libero e gratuito.

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