L’incanto degli sguardi del ’700 nelle opere risanate da Fondazione Creberg

GRANDI RESTAURI. Il progetto di salvaguardia del patrimonio artistico locale prosegue con la restituzione di tre opere all’Accademia Carrara: «Il ridotto» e «Il Baciamano» di Pietro Longhi e il «Ritratto del conte Battista Sommariva» di Andrea Appiani.

Dopo l’esposizione a Palazzo Creberg, prosegue il processo di riconsegna di 11 dei 14 dipinti restaurati da Fondazione Creberg nel corso del 2025, a cui si sommano le tre pale alzanesi di Giambettino Cignaroli in mostra ad Alzano Lombardo fino al 30 novembre. Verranno restituiti ad Accademia Carrara due deliziose scene di genere di Pietro Longhi («Il ridotto» e «Il Baciamano») e un intenso dipinto di Andrea Appiani («Ritratto del conte Battista Sommariva») appartenenti al legato del conte Guglielmo Lochis.

Il progetto di salvaguardia

Con questo intervento, salgono a 124, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto «Grandi Restauri»: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio. «Da sempre – evidenzia Angelo Piazzoli, presidente di Fondazione Creberg – siamo vicini ad Accademia Carrara, Pinacoteca di eccellenza a livello internazionale; si pensi a storici interventi di riallestimento di sale espositive, al restauro di una miriade di opere, alla catalogazione e digitalizzazione di dipinti delle collezioni, al considerevole impegno pluriennale di sostegno alla costituzione della Fondazione Accademia Carrara, alla significativa donazione del riallestimento globale che, nel 2015, consentì la ripartenza del Museo dopo la radicale ristrutturazione. Quest’anno un nuovo impegno, con il restauro e la successiva esposizione di tre dipinti a Palazzo Creberg che dato vita a un interessante approfondimento dedicato a due sofisticate personalità della pittura italiana: Longhi e Appiani».

L’atmosfera di Venezia

Quanto agli autori delle opere restaurate e ora in via di restituzione Pietro Longhi (1701 - 1785)i si forma nella bottega di Antonio Balestra e sin dal 1737 risulta iscritto nella Fraglia dei Pittori di Venezia. Probabilmente a Bologna, durante un viaggio di formazione, conosce l’opera di Giuseppe Maria Crespi, punto di riferimento importantissimo per la sua pittura e per i successivi sviluppi della sua carriera che, a partire dalla fine degli anni Trenta subisce la decisa virata dal genere «storico» al genere «in costume» che gli darà la fama e non solo in laguna. Ne è un esempio «Il ridotto», olio su tela del 1760. Una scena di Carnevale forse ambientata all’interno di Palazzo Dandolo a San Mosè o, più probabilmente, nella penombra del “ridotto” di Cà Giustinian, non lontano da Piazza San Marco, all’epoca rappresentava l’unico Casinò legale a Venezia. Il dipinto proviene dall’eredità del Conte Guglielmo Lochis (1866). Così come «Il baciamano» del 1780. Qui Longhi dipinge l’atto ossequioso del giovane rampollo all’anziana di famiglia, probabilmente la nonna o la zia e alla presenza del precettore, della domestica, di un altro giovane, tutti personaggi dai volti stereotipati, quasi caricaturali.

Ritrattista apprezzato da Napoleone

L’opera di Andrea Appiani (Milano, 1754 – 1817) incontra il successo quando entra nelle grazie di Napoleone Bonaparte che lo coinvolge in numerosi progetti e imprese decorative. Raggiunge la fama anche come ritrattista, chiamato tra gli altri, da Antonio Canova e da Napoleone del quale, nel 1805, diventa pittore di corte. La sua opera restaurata è il «Ritratto del conte Battista Sommariva», olio su tela del 1805. Sommariva nel 1797 fu nominato Segretario del Direttorio della Repubblica Cisalpina istituita da Napoleone in Italia settentrionale e ottenne importanti incarichi diplomatici. Le ingenti ricchezze accumulate dal Sommariva durante la straordinaria carriera politica gli permisero di coltivare la passione per le arti riunendo una ricca collezione di opere. Morì a Milano nel 1826.

L’intervento sulle tele

Il delicato intervento di restauro dei tre dipinti è stato eseguito da Delfina Fagnani (Studio Sesti Restauri) con Valerio Garofalo, sotto la direzione di Angelo Loda della Soprintendenza di Bergamo/Brescia e di Paolo Plebani, conservatore di Accademia Carrara. Maria Luisa Pacelli, direttrice di Accademia Carrara, evidenzia: «Come dimostrano i molti progetti di tutele e restauro promossi ogni anno, Accademia Carrara è un’istituzione storicamente in prima linea nello studio e nella conservazione del suo patrimonio. Ciò non sarebbe possibile senza il sostegno di partner come Fondazione Creberg con cui il museo ha una lunga e consolidata collaborazione. I tre dipinti selezionati sono opere di primo piano del patrimonio dell’Accademia. Le due scene di Pietro Longhi sono una testimonianza di quella pittura di costumi che trova nella cosmopolita Venezia di metà Settecento un suo terreno d’elezione, costituendo per certi versi un caso figurativo parallelo a quello letterario delle commedie di Pietro Goldoni. Il dipinto di Andrea Appiani invece ritrae uno dei protagonisti più chiacchierati ma anche più seducenti della Milano napoleonica, il conte Sommariva». I dipinti verranno riallestiti nelle sale dell’ Accademia a partire dal 25 ottobre.

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