L’opera di Piero Cattaneo negli scatti di Mario Cresci

OFFICINA DELLA SCULTURA. Il Museo delle Scienze naturali «Caffi» ospita dal 23 ottobre la mostra fotografica risultato dell’esplorazione fotografica dell’atelier dello scultore scomparso nel 2003. Una narrazione su materiali, memoria e creatività.

Bergamo

Apre per la prima volta con una mostra, «Materia in trasformazione. L’opera di Piero Cattaneo nelle immagini di Mario Cresci», l’ottava edizione di «Officina della Scultura», con il suo ricco calendario di aperture straordinarie di sette studi d’artista. Il 23 ottobre, alle 18.30, l’esposizione inaugura al Museo di Scienze Naturali in Piazza Cittadella il programma della manifestazione ideata e curata da Marcella Cattaneo, che dal 2018 si propone di promuovere la conoscenza della scultura del Novecento attraverso i luoghi creativi dei suoi protagonisti.

Materiali, tecnica e creatività

La mostra di Mario Cresci (Chiavari 1942) porta fino al 6 gennaio all’interno del museo una riflessione sulle materie e sulle tecniche artistiche, in cui la componente immaginativa si integra con l’indagine scientifica: la scultura non solo come puro esito formale, ma come processo che, dai materiali alle fusioni, dai metalli alle cere, coinvolge fisica, chimica, natura e memoria. La Fondazione Piero Cattaneo ha infatti invitato il fotografo a immergersi nell’atmosfera, artistica, culturale ed evocativa dell’atelier dello scultore bergamasco (1929–2003), con l’intento di offrire una visione innovativa che indaga il rapporto tra materia, opera e identità dello spazio. Le fotografie di Cresci diventano strumento per far emergere la stratificazione del tempo, l’energia del processo creativo, e trasformano lo studio in uno spazio narrativo in cui ogni oggetto, attrezzo o frammento è traccia viva di un pensiero. Esplorando il dialogo tra fotografia e scultura, l’esposizione offre una riflessione sullo studio d’artista come luogo di creazione, memoria e ispirazione: «La fotografia è un potente mezzo espressivo di alterazione della realtà, e agisce sul tempo e la memoria delle cose. – spiega Mario Cresci – Nelle immagini che ho ottenuto nello studio/laboratorio di Piero Cattaneo, ci sono i segni di un incontro che ho avuto con la materia delle sue sculture viste attraverso “l’immaterialità” della fotografia. Come dire che l’arte del fare e l’arte del vedere, quando si incontrano, producono continui mutamenti di senso per un flusso continuo di immagini diverse».

L’itinerario espositivo

Curato da Marcella Cattaneo insieme a Maira Ceriani, in collaborazione con il personale scientifico del museo, con l’Archivio Mario Cresci e con il sostegno dell’Associazione Amici del Museo di Scienze Naturali, il progetto espositivo crea connessioni inedite tra le opere d’arte e i reperti scientifici delle collezioni museali, proponendo un percorso in cui reperti naturalistici, sculture e fotografie animano un continuo dialogo visivo e concettuale. L’itinerario espositivo, dunque, metterà in luce i materiali naturali utilizzati da Cattaneo nel proprio lavoro, incrociando le fotografie di Cresci con riferimenti ai giacimenti minerali e paleontologici del territorio bergamasco, testimoni delle trasformazioni della materia nel corso dei millenni, e con approfondimenti sulle tecniche di riproduzione e conservazione adottate nei laboratori scientifici del Museo di Scienze. Come sottolinea il vicesindaco e assessore alla Cultura, Sergio Gandi: «Quando i progetti culturali sono capaci di far dialogare discipline diverse, diventano più stimolanti e arricchenti, perché offrono prospettive diverse, generando non solo conoscenza ma anche stupore. Questa mostra ne è un buon esempio. La scultura di Pietro Cattaneo, osservata dalla lente del fotografo Mario Cresci, si confronta con il ricco patrimonio del museo e con l’approccio scientifico in generale, fornendo punti di vista altri».

Torna «Officina della cultura», atelier aperti

In parallelo alla mostra, prende il via il calendario di aperture al pubblico di atelier privati, animato da visite guidate, attività didattiche, laboratori e workshop per le scuole di primo e secondo grado, percorsi esperienziali per adulti e famiglie e collaborazioni dedicate a pubblici con fragilità. Quest’autunno sono coinvolti sette studi d’artista tra Bergamo, Milano, Seriate, Sesto San Giovanni e Gaggiano. A Bergamo apriranno le porte la Casa Studio di Piero Cattaneo (25 e 26 ottobre), la casa studio e archivio di Marco Fabbri e Letizia Minotti (1 e 2 novembre), la casa archivio di Umberto (Pipi) Carrara (9 e 9 novembre), per continuare con le visite all’atelier di Gianni Grimaldi a Seriate (15 e 16 novembre). Per la prima volta, il 22 e 23 novembre sarà possibile conoscere l’atelier dell’artista concettuale Federico De Leonardis a Sesto San Giovanni, mentre a Gaggiano (Milano) il 22 e 23 novembre si svolgerà la visita all’atelier di Giuseppe Spagnulo. Conclude il programma 2025 l’appuntamento con l’atelier di Mario Negri a Milano, (13 e 14 dicembre). Tutte le info su www.pierocattaneo.org

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