Loredana Bertè: a Bergamo il mio «Manifesto» pop-rock

Il concerto La cantante il 26 aprile al Creberg Teatro con le canzoni del suo ultimo album: «Racconto le contraddizioni del mondo che stiamo vivendo».

Ritorna al Creberg Teatro Loredana Bertè, martedì 26 aprile (inizio ore 21; biglietti disponibili), e l’occasione è buona per incontrare dal vivo lei, la band e il «Manifesto» Bertè. «Farsi Manifesto significa esprimere tutte le proprie idee», spiega. «Nell’album ho voluto mettere in evidenza le contraddizioni del mondo che stiamo vivendo, in particolare dal punto di vista delle donne. Non a caso nel pezzo “Ho smesso di tacere”, regalatomi da Ligabue, denuncio apertamente la violenza sulle donne».

La rinascita artistica

Superati i 70 anni, Loredana Bertè ha messo a posto tanti tasselli della sua vita e vive da tempo una rinascita artistica che l’ha portata a diventare un riferimento imprescindibile per le nuove generazioni, di musicisti e ascoltatori. Si è resa credibile in formato talent e quando sale sul palco recupera tutta l’inesauribile grinta di cui dispone. Accanto al suo repertorio storico ha affiancato nuove canzoni che l’hanno egregiamente riposizionata. Se «Liberté», il disco di qualche anno fa, la ricollegava alla sua invitta anima rock, nel nuovo «Manifesto» affronta un repertorio pop affiancata in qualche brano da Fedez, Nitro, J-Ax, il nostro Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. È lui che ha scritto «Bollywood», la canzone che apre il disco.

Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari ha scritto «Bollywood», la canzone che apre il disco

I brani sono più radiofonici che altro, ma lei li caratterizza con quella sua voce inconfondibile e graffiata. A chi l’accusa di giovanilismi opportuni, lei risponde che tra artisti non devono esistere barriere e che condividere palco e musica è solo un piacere. Loredana non riconosce barriere di genere e età. Il pezzo migliore dell’ultimo album però l’ha scritto uno maturo, Ligabue: «Ho smesso di tacere», storia di ordinarie sopraffazioni psichiche e fisiche sulle donne.

I personaggi femminili

Suoni dritti in cassa, qualche ritmo in levare, i personaggi femminili dell’album sono tutti forti. Del resto per Loredana la figura femminile è sempre stata centrale. La copertina è ispirata all’arte Pop, come le immagini che scorreranno sullo schermo alle spalle del palco. «Il

concerto è pop-rock», spiega la cantante. «Con video e grafica omaggianti la Pop Art. La band che mi accompagna è sempre la stessa. Abbiamo solo affiancato la corista Annastella Camporeale ad Aida Cooper che, comunque, resta la special guest dello show».

La popolarità

Ancora una volta la Bertè si reinventa e non c’è che da essere felici nel vedere la rinascita della sua popolarità che è ancora più forte perché attraversa le generazioni. Sarà la partecipazione in qualità di giudice in qualche talent, in tv, sta di fatto che Loredana è riuscita ad essere riconosciuta e amata anche dalle nuove generazioni. Colleghi e pubblico hanno riconosciuto in lei una cantante «manifesto» che spazia dal rock al reggaetton, al melodico, senza fare una piega, sempre all’altezza dell’interpretazione. Dopo «Cosa ti aspetti da me» i suoi concerti sono andati spesso esauriti e questo sta solo a confermare quello che stiamo dicendo.

Colleghi e pubblico hanno riconosciuto in Loredana Bertè una cantante «manifesto» che spazia dal rock al reggaetton, al melodico

Loredana poi ha capito che aggiungere linfa creativa al suo cantare non è solo intelligente, è cruciale al fine di cavalcare l’onda del successo. Lo ha fatto cantando con i Boomdabash in «Non ti dico no», chiamando al suo fianco un giovane compositore come Riccardo Zanotti, e andando a frugare tra le scorie hip hop di Fedez e J-Ax che firmano rispettivamente «Lacrime in Limousine» e «Donne di ferro». Dal vivo la Bertè canterà questo e altro: le vecchie cose che non può dimenticare in scaletta, da «Sei bellissima» a «Mare d’inverno» e «Dedicato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA