Musica tra spazio e casualità per l’ultimo capitolo degli Incontri Europei

LA RASSEGNA. Alla Sala Piatti il 10 maggio si terrà il concerto conclusivo di «... e adesso musica!» con prime esecuzioni assolute e commissioni dell’ensemble Achrome ad autori italiani e stranieri.

L’ultimo appuntamento della 44esima edizione degli Incontri Europei con la Musica, sabato 10 maggio alle 16 in Sala Piatti, coincide anche con l’ultimo concerto di «... e adesso musica!» ricco di prime esecuzioni assolute e commissioni dell’ensemble Achrome ad autori italiani e stranieri, con la prosecuzione della collaborazione con la Composer’s Edition, casa editrice musicale inglese.

L’introduzione con il clarinetto

Da quest’anno tutti i concerti hanno come introduzione «Suoni dalla galleria», in cui alcuni strumentisti di Achrome ensemble eseguono un brano solistico di Pieralberto Cattaneo: in quest’occasione sarà proposto «‘900» per clarinetto. Seguirà «Sonata nell’aere» per quintetto di Salvatore di Stefano, in due movimenti, Aria e Rifrazione, con un ruolo importante per il clarinetto che l’autore definisce «a volte pettegolo, a volte ritmico».

Lo spazio curvo e le fantasie

«In a curved space» per violino e violoncello (scritto da Umberto Bombardelli in memoria del grande fisico-matematico Alberto Frigerio, prematuramente scomparso) è pensato come una meditazione sull’ordine dell’Universo. Un ordine che non è statico, ma si configura dinamicamente secondo leggi che solo parzialmente si comprendono. Quest’ordine naturale è evocato dall’intenso utilizzo delle corde a vuoto che – non essendo premute sulla tastiera – sono libere di seguire le leggi fisiche dei corpi vibranti, rendendo così fugacemente sperimentabile un frammento di quell’ordine. E questo in un andamento volutamente statico, solo lievemente increspato nel ritmo e nelle altezze, che invita alla contemplazione. Verrà poi eseguita la «Fantasia notturna» di Antonio Toffolo, per ensemble, che delinea idealmente una riunione musicale nella quale il tema viene cercato per apparire completo solo alla fine.

Giochi e panorami

Toccherà poi a «El dado» di Roberta Vacca, compositrice tra le più affermate, che adotta alcuni meccanismi compositivi che regolano la musica aleatoria, sulla base di combinazioni di materiale offerte da giochi «casuali» come il lancio dei dadi. Ne è scaturita una forma organizzata in pannelli con un leitmotiv che li unisce senza soluzione di continuità. «Views of Arnsdorf and Sankt Michael on the River Danube» per flauto basso di James Erber si ricollega invece al «Quaderno di schizzi da Trieste, Graz e dal Danubio» (1840) del pittore Turner, ispirati all’artista dal chiaro di luna presso la chiesa di San Michele. Il brano è un tentativo di riproporre la situazione, ricreando il riflesso e le suggestioni della natura, impressi negli schizzi.

Il perpetuo paradossale

Infine verrà eseguita «Perpetuum Moebius» di Vladimir Tarnopolsky, commissionato da Daniel Baremboim per l’inaugurazione della Pierre Boulez Saal a Berlino. L’idea del brano è nata subito dopo aver conosciuto il progetto dell’architetto Frank Gehry, che ha richiamato alla mente una striscia di Moebius, figura geometrica paradossale che unisce le superfici interne ed esterne di uno spazio particolare in un’unica transizione continua. L’idea del brano è presentare il materiale musicale che fluisce da una qualità all’altra come uno specifico tipo di perpetuum mobile – una sorta di «Perpetuum Moebius» appunto.

La formazione

Achrome ensemble è formata da Antonella Bini (ottavino, flauto, flauto in sol e flauto basso), Nicola Zuccalà (clarinetto e clarinetto basso), Elia Leon Mariani (violino), Emanuele Rigamonti (violoncello), Gabriele Rota (pianoforte) ed è diretto da Marcello Parolini.Come di consueto, l’ingresso alla Sala Piatti per la stagione di Musica Aperta è libero sino all’esaurimento dei posti.

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