Nasce «Nigiri», label con Zanotti. Il via con il gruppo di Angelica Gori - Video

Il progetto Lavorano da tempo all’idea di «Nigiri», label che guarda al futuro della musica. L’hanno pensata Gianrico Cuppari, il manager dei Pinguini Tattici Nucleari e di tanti altri artisti, Nina Selvini, fondatrice dell’agenzia di comunicazione Astarte, e il «pinguino» Riccardo Zanotti, compositore di successo, nonché cantante e scrittore.

I tre mettono insieme diverse competenze in un settore, quello della musica pop, che ha bisogno di crescere con adeguatezza e intelligenza. Al tempo d’oggi, con la situazione intorno molto cambiata, affacciarsi alla finestra della musica è diventato più facile da certi punti di vista, molto complicato da altri. È facile partire e mettere in rete qualcosa, è difficile emergere, anzi, senza un progetto strutturato è praticamente impossibile. Ecco che allora nascono realtà come Nigiri, label che prende il nome da qualcosa che ha a che fare con la cucina giapponese, ma discograficamente parlando pensa al futuro di artisti in erba che hanno da trovare la strada per arrivare più in alto possibile.

I primi due progetti con cui Nigiri esce allo scoperto sono di Ytam, giovane bresciano di belle speranze, e Chiamamifaro, il gruppo di Angelica Gori. «Oltre alla label abbiamo anche uno studio di registrazione», spiega Nina Selvini. «Riccardo (che ora è presissimo per la preparazione del tour, ma manda i saluti alla sua città) si occupa della direzione artistica dei progetti. È lui che sceglie gli artisti con cui lavorare di concerto con Gianrico. Lo studio l’abbiamo aperto durante la pandemia, era diventato indispensabile. Abbiamo dei producer a cui teniamo molto anche perché stanno raggiungendo dei risultati importanti. Marco Paganelli, batterista di Lovere, è il nostro uomo di punta: un produttore valido. Solo questa settimana aveva cinque artisti nelle posizioni in vista delle playlist. In studio facciamo anche sessioni di scrittura, passano tanti artisti. Cerchiamo di dare ai giovani emergenti tutti i servizi di cui hanno bisogno. Il progetto di Chiamamifaro, il primo grosso insieme a Ytam, è interamente gestito da noi sul piano dei servizi. Il disco l’abbiamo realizzato con i nostri produttori, il video lo facciamo noi, il set fotografico e lo styling è nostro. Tendenzialmente lavoriamo con realtà di un certo tipo. Questi due artisti escono con Sony. La nostra idea è quella di collaborare con le più importanti major. Iniziamo noi a lavorare sugli artisti e poi cerchiamo i contatti giusti. Angelica, ad esempio era in Uma Records, ora è passata ad altro budget con Sony/Nigiri».

«Angelica è brava, ha talento, ha carattere. In realtà è uscita su Spotify con “Pasta rossa”. Sono due le cose che ci interessano degli artisti che promuoviamo: la qualità artistica e la testa»

Che caratteristiche devono avere i musicisti che prendete con voi?

«Oggi tutto è un pochino falsato dai numeri. Se vai su Spotify vedi che tanti “piccoli” funzionano, ma nessuno sa chi sono. Si trovano in rete tanti talenti, ma a volte la realtà è poco leggibile. Alcune cose nascono col producer, altre in stanzetta. Noi seguiamo anche SoundCloud: a nostro avviso la piattaforma migliore per intercettare artisti interessanti. Di questo si occupano Gianrico e Riccardo. Il primo ha un gusto da Millennial e riesce a intercettare a livello di management artisti anche molto giovani come target; Riccardo ha una notevole sensibilità artistica. Io lavoro sul brand, l’immagine, il marketing».

Degli artisti che presentate ufficialmente cosa vi ha convinto?

«Angelica l’ha conosciuta Riccardo tempo fa: lei le ha portato un demo. Ha 20 anni ma ragiona come una donna di 30. È matura, determinata, sul palco funziona, il fatto che venga da una famiglia come la sua conta relativamente. Non lavoriamo sul concetto di “figlia d’arte”. E poi Angelica vuole funzionare per quello che è e fa. È brava, ha talento, ha carattere. In realtà è uscita su Spotify con “Pasta rossa”. Sono due le cose che ci interessano degli artisti che promuoviamo: la qualità artistica e la testa».

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