Cultura e Spettacoli
Domenica 07 Dicembre 2025
Prima alla Scala, per Lady Macbeth 11 minuti di applausi
LIRICA. Un successo l’opera di Sostakovich, diretta da Chailly. Tra le voci anche il tenore bergamasco Massimiliano Di Fino.
Milano
Undici minuti di applausi per la prima della Scala. Ispirandosi alla frase della protagonista - «Guarda nei miei occhi c’è vuoto e fiamme» - Lady Macbeth, assieme alla rivale Sonetka, anziché finire annegate nelle acque gelide della Siberia, come recita il libretto originale, si accasciano come torce umane a terra (in realtà sono due stunt-man, avvolti da fuoco vero spento con un estintore). È l’unica vera libertà rispetto all’originale che si concede il regista russo Vasily Barkhatov, firma assieme a Riccardo Chailly della celebrazione del 50° della morte di Sostakovich.
Consueto il corredo mondano dell’inaugurazione, con Liliana Segre, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, i cantanti Mahmood e Achille Lauro, gli ex sovrintendenti Carlo Fontana, Alexander Pereira e Dominique Meyer, che ha scelto questo spettacolo.
Anche il bergamasco Di Fino
Tra gli interpreti la più applaudita è stata la soprano americana Sara Jakubiak, una Lady Macbeth di estrema versatilità, nella sensualità e nella solitudine di un mondo maschile e maschilista. Questa fu la denuncia che allora, negli anni Trenta, aveva scosso il regime e Stalin in prima persona. Nel cast una lunga serie di voci russe, il vibrante tenore Najmiddin Mavlyanov (amante poi marito di Katerina, protagonista), il basso Alexander Roslavets, il suocero Boris, e il ruvido tenore Yevgeny Akimov, il marito impotente. C’era anche il tenore bergamasco Massimiliano Di Fino (artista del Coro), nei panni dell’ospite ubriaco che svelerà il primo omicidio di Lady Macbeth.
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