Cultura e Spettacoli / Hinterland
Sabato 25 Ottobre 2025
Torre Boldone, i due Mosé dell’800 restituiti alla luce e al colore
LE OPERE. Fondazione Creberg ha terminato il progetto di restauro delle opere di Isabella Pagnoncelli e Saverio Fornoni. Il presidente Piazzoli: si completa il ripristino dei dipinti posti sotto la cupola della chiesa di San Martino.
Dopo il restauro e l’esposizione a Palazzo Creberg, ritornano nella chiesa di San Martino a Torre Boldone due monumentali dipinti dell’Ottocento di Isabella Pagnoncelli e Saverio Fornoni. Prosegue la riconsegna alle rispettive comunità dei dipinti restaurati da Fondazione Creberg nel corso del 2025.
La presentazione
Il 30 ottobre, alle 20.45, saranno presentati al pubblico, nella parrocchiale di Torre Boldone, i monumentali teleri (300 x 300 cm cadauno), in pendant, «Mosè salvato dalle acque» di Isabella Pagnoncelli (Bergamo 1803-1855) e «Mosè rimprovera Aronne» di Saverio Fornoni (Bergamo 1821 - Alzano Lombardo, 1871), a conclusione del restauro eseguito da Marco Fumagalli con la direzione di Angelo Loda, storico dell’arte della Soprintendenza di Bergamo e Brescia. L’incontro sarà accompagnato dalla musica del «Duo Podera Mezzanotti».
Salvaguardia completata
«Siamo lieti di essere nuovamente accanto alla Parrocchia di San Martino di Torre Boldone – sottolinea il presidente di Fondazione Creberg, Angelo Piazzoli - dopo il restauro, nel 2023, della imponente pala di Filippo Comerio e nel 2024 delle due pale di Antonio Cifrondi. Anche in questo caso abbiamo deciso di intervenire su due opere molto ampie e complesse da rimuovere, vista la collocazione alla base della cupola. Con il ripristino delle ultime due opere dell’Ottocento, completiamo la salvaguardia dei quattro monumentali dipinti posti sotto la cupola». È stimolante che lo storico progetto «Grandi Restauri» di Fondazione Creberg abbia attenzionato due dipinti del nostro Ottocento che, anche se non eseguiti da artisti di primissimo piano, poco noti al grande pubblico, tuttavia non sono privi di aspetti interessanti che trovano in questa occasione l’opportunità di essere messi in luce.
Ritratti e opere sacre
Ci riferiamo in particolare alla figura di Isabella Pagnoncelli, artista «di punta» della schiera delle dimenticate pittrici bergamasche del passato, una delle poche cui è riuscito di uscire dalla sfera della committenza privata, per arrivare ad aggiudicarsi prestigiose commissioni «pubbliche». Figlie di un avvocato, le due sorelle Isabella e Paolina Pagnoncelli ebbero la fortuna di appartenere a una famiglia benestante, in grado di pagare loro lezioni private di pittura da parte del direttore della Carrara Diotti, in un’epoca in cui i corsi accademici ufficiali potevano essere frequentati esclusivamente dagli uomini. Le due donne si supportano a vicenda, esponendo insieme ritratti e opere sacre, alla Carrara come a Brera. Isabella esegue una serie di ritratti di illustri prelati di origine bergamasca, oggi custoditi nella sacrestia del Duomo, ma anche un «Adorazione dei pastori» per la chiesa delle Clarisse di Lovere e, appunto, il grande «Mosè salvato dalle acque» per la chiesa di Torre Boldone dove, secondo la critica, nelle figure delle due ancelle abbracciate sulla destra si possono riconoscere le due inseparabili sorelle. Paolina, a sua volta, ritrae noti personaggi bergamaschi, da Ercole Maironi da Ponte al pittore Giacomo Trécourt, ed esegue una «Processione di S. Carlo» per la chiesa di Villa d’Adda.
Uscito dall’oblio
Quella dei «Grandi Restauri» è un’occasione unica anche per il pittore Saverio Fornoni, letteralmente silenziato dall’oblio, complice una brevissima carriera, durata appena un quindicennio e seguita da un ritiro dalla scena artistica le cui ragioni sono destinate a rimanere un mistero. Certo, le due opere fresche di restauro, costituiscono oggi un curioso pendant, che mette a diretto confronto l’attenzione della Pagnoncelli alla restituzione emotiva dei dolci sentimenti delle fanciulle, con i gesti severi, teatrali e autoritari dei protagonisti dell’opera di Fornoni. Questo singolare contrappunto si potrà ben apprezzare nella chiesa di Torre Boldone, dove le due opere si potranno osservare da vicino dal 1 al 25 novembre, prima della definitiva ricollocazione nella cupola, a 12 metri di altezza.
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