Un cammino tra arte e storia sui sentieri della devozione

VALLE BREMBANA. Il progetto «Voci di montagna, sguardi di città» invita a scoprire nuovi itinerari con l’aiuto di giovani operatori culturali. Il 6 settembre si inaugura a Cusio con visite guidate e una lettura scenica.

Chiesine, cappelle, oratori: luoghi di preghiera e devozione sorti lungo sentieri montani – ma comodamente accessibili a tutti - che ancora oggi, nella maggior parte dei casi, hanno preservato intatta la loro relazione con la storia e il paesaggio. Siamo abituati a pensare che, se vogliamo godere del nostro patrimonio artistico, sia d’obbligo recarci in museo oppure in qualche chiesa cittadina. Ci sfugge così tutta una costellazione di esperienze che è proprio a due passi da casa, grazie a quella cifra di un territorio come quello bergamasco, dove hai la possibilità di incontrare tesori suggestivi, in luoghi dall’effetto sorpresa, ai margini degli itinerari «obbligati» dei percorsi turistici più scontati.

Il patrimonio locale

Una nuova possibilità per cominciare ad andare a caccia di questi tesori è il progetto culturale «Voci di montagna, sguardi di città», che nasce dall’eredità di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, rafforzando il legame tra la città e la Val Brembana. Promosso da Fondazione Adriano Bernareggi e da Altobrembo, mette al centro giovani, comunità e patrimonio, con l’obiettivo di valorizzare in modo partecipato i beni storico-artistici del territorio, soprattutto quelli ecclesiastici. Proseguendo, infatti, il lavoro avviato con i progetti Le Vie del Sacro e Lungo le Vie della Cultura, si consolida un modello di valorizzazione, con particolare attenzione ai territori montani e alle aree più marginali, spesso escluse dai grandi circuiti culturali.

«Il cuore del progetto resta la formazione dei giovani operatori culturali. – sottolinea il Presidente di Fondazione Bernareggi Giuseppe Giovanelli - In particolare, nelle aree montane soggette a spopolamento, i giovani possono diventare protagonisti del cambiamento. Attraverso la cultura è possibile anche generare nuove economie e innescare processi di innovazione sociale».

Promozione del territorio

«Siamo convinti che questa sinergia potrà generare ricadute positive, - auspica il presidente di Altobrembo Andrea Paleni - sia per la promozione dell’Alta Valle Brembana, come destinazione non solo per attività naturalistiche e sportive ma anche culturali, sia per la Fondazione Bernareggi che potrà trovare in questo territorio montano un contesto ricco di bellezza e suggestione, ideale per l’ideazione di nuove iniziative».

Formazione, percorsi e mostra

Tre le azioni concrete in partenza questo settembre: un percorso formativo rivolto a giovani professionisti della cultura e volontari attivi nei luoghi d’arte, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo; in parallelo, i giovani mediatori culturali organizzeranno trekking culturali, eventi artistici e attività educative, con un’attenzione particolare all’arte dei Baschenis. Si approderà, infine, nella primavera-estate 2026, alla realizzazione in Val Brembana di una mostra d’arte di alto profilo, con opere provenienti anche dalle collezioni del Museo Diocesano.

Consapevolezza culturale

«La nostra missione non si esaurisce entro le pareti del museo, – dichiara il direttore del Bernareggi don Davide Rota Conti - ma si realizza pienamente quando le opere che custodiamo incontrano i luoghi e le persone dei territori da cui provengono. La sinergia costruita negli anni con realtà come Altobrembo e Le terre dei Baschenis e con le parrocchie dell’alta Val Brembana ci ha permesso di attivare processi condivisi di valorizzazione del patrimonio storico-artistico, che non sono solo strumenti di tutela, ma occasioni concrete di partecipazione e consapevolezza culturale». «Le aree interne della bergamasca conservano tesori preziosi di arte e storia, – aggiunge Simona Bonaldi, vicepresidente di Fondazione della Comunità Bergamasca, che ha sostenuto il nuovo percorso - e progetti come questi possono valorizzarli a vantaggio delle persone che le abitano ma anche dell’intera provincia, promuovendo nuove opportunità culturali, sociali e formative accessibili e inclusive per tutte e tutti».

Camminata e racconto

L’iniziativa inaugurale di «Voci di montagna, sguardi di città», si terrà il 6 settembre a Cusio, a cura dei giovani de Le Vie del Sacro di Fondazione Bernareggi, in collaborazione con gli animatori delle Le Terre dei Baschenis. «L’uomo che piantava gli alberi» sarà un itinerario tra arte, natura e fede, che incrocia la lettura scenica del racconto di Jean Giono alla visita ai tesori nascosti di Cusio. Il cammino, facile e adatto a tutti, avrà inizio dalla chiesa parrocchiale di Santa Margherita e si snoderà attraverso il borgo e il bosco, fino a raggiungere l’oratorio di San Giovanni Battista, minuscola cappella romanica immersa nel verde, solitamente chiusa al pubblico ma custode di preziosi affreschi cinquecenteschi. In questo luogo carico di suggestione, l’attore Michele Augusto Magni darà voce al racconto di Jean Giono. Le repliche si terranno alle 17, ma anche alle 20.30 per una insolita proposta in notturna, a lume di torcia (partecipazione gratuita con prenotazione su Evenbrite). Per informazioni www.fondazionebernareggi.it.

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