«Vivere e condividere al giorno d’oggi»
Ponte San Pietro, un ciclo di incontri online

A Ponte San Pietro con il Centro culturale «3C» per riflettere su distanze e bisogni di condivisione del nostro tempo. Gli incontri sono online.

Con-vivere, ma anche con-dividere. E poi anche com-prendere e ri-nascere. Una nuvola disegnata e all’interno parole che sono esperienza e vita del nostro tempo. Da qui per ripartire e continuare il ricco percorso formativo dell’anno culturale 2021 della Cittadini organizzato dal Centro culturale «3C», emanazione della scuola «Caterina Cittadini» di Ponte San Pietro. Obiettivo è «non perdere il filo di domande, pensieri incontri costruiti negli ultimi 40 anni con le diverse generazioni di genitori succedutesi nella «Casa Gialla» della scuola, con i plurali contributi e approcci di persone portatrici di profonde esperienze e preziose testimonianze» spiegano gli organizzatori di un fitto calendario di appuntamenti online, avviato lo scorso 17 marzo con Giusy Quarenghi.

«Un tentativo prima di tutto di capire e abbracciare insieme il senso di questo tempo tra “il non più” e il “non ancora”, di trasformare la “distanza” da sociale a socievole, di guarire la carestia di abbracci con narrazioni condivise, di tradurre il desiderio di un oltre rischioso in nuove responsabilità condivise» spiega il Centro culturale.

Prossimo appuntamento giovedì 25 marzo con Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia Generale e Sociale presso il Dipartimento di Medicina dell’Università Bicocca di Milano, che si occuperà di «Infanzia, educazione, scuola al tempo della distanza», analizzando il disagio di un presente indefinibile e infinito, che «noi adulti incliniamo sul “andrà tutto bene”, ma che per bambine e bambine diventa l’impossibilità di dare nome compiuto (vero o falso che sia) a ciò che sentono e provano». L’occasione è condividere la discontinuità del momento, provando a ricomporre, rintracciare e significare nuove motivazioni e nuove forme di socialità.

Un «vivere insieme», un «condividere», tema il 15 aprile anche dell’incontro con i sociologi e studiosi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi. Titolo della serata è «L’arte di vivere insieme: adesso, nuovamente», perché «per lasciare alle spalle la pandemia occorre costruire un ponte che ci permetta di arrivare su un’altra riva. La crisi è una lente per leggere il nostro tempo, un microscopio per guardare dentro, un telescopio per guardare più lontano. Una rivelazione di limiti e insieme di possibilità. L’occasione per trasformare ombre tese che definivano il mondo pre-Covid in avventure sapienti di cambiamento individuale e comunitario, personale e collettivo» spiega l’associazione culturale.

Il 22 aprile c’è invece Daniele Rocchetti, presidente delle Acli di Bergamo sulla domanda profonda e globale: «Diremo io o noi?» mentre il 4 maggio la docente di Sociologia Cristiana Ottaviano riafferma un concetto sempre più contemporaneo: «È ora, adesso: diventare umanità», perché «è ora (adesso è quasi tardi) di ritrovare ragioni e desideri per rintracciare somiglianze, che fondino di nuovo legami, intrecci, abbracci, prossimità; significhino l’appartenenza plurale di ciascuno all’umanità aperta, per una consapevole convivenza che questa stagione ci chiama a condividere, su questo unico pianeta, per una possibile comune salvezza oltre il presente» spiega il Centro culturale.

Chiude il ciclo di incontri, il 17 maggio, Ivo Lizzola, professore di Pedagogia sociale e di Pedagogia della marginalità e della devianza presso l’Università degli Studi di Bergamo. Titolo della serata «Incerte speranze: dare senso al tempo diverso, danzare la vita». Tutti gli incontri si svolgono online alle ore 20.45. Per partecipare è necessario compilare la scheda di iscrizione, scaricabile dal sito della scuola www.scuolacaterinacittadini.it.

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