Luce in fondo alla galleria: la Parscera, tra Villa d’Adda e Carvico riapre il 18 maggio

ISOLA. Avanzano i lavori per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua nel tunnel lungo la variante: l’opera è al 70%. Ma restano i disagi nelle ore di punta.

Poco più di un mese per la riapertura della galleria Parscera, lungo la variante Villa d’Adda-Carvico. Resta confermata la data del 18 maggio. La conferma arriva dalla Provincia di Bergamo, che lo scorso 27 febbraio è stata costretta a chiudere l’infrastruttura a causa delle continue infiltrazioni alle quali la galleria è soggetta ormai da anni.Da allora i lavori proseguono senza intoppi, rispettando il cronoprogramma: «L’avanzamento dei lavori è al 70% e non possiamo che esserne soddisfatti - spiega il consigliere provinciale, Massimo Cocchi -. Sono stati eseguiti 969 metri di taglio e 969 metri di demolizione sui due marciapiedi. Posati circa 1.200 metri sui 1.920 di canalina di scolo delle acque e circa 800 metri di guide di supporto dei grigliati. Inoltre è stato eseguito lo spurgo e la pulizia delle vecchie tubazioni di drenaggio. Purtroppo le ripercussioni sul traffico restano, ma sono tutto sommato contenute. I disagi maggiori si registrano nelle ore di punta, soprattutto in direzione di Carvico».

Il divieto ai mezzi pesanti

Con la chiusura della galleria per permetterne l’impermeabilizzazione e la messa in sicurezza, il traffico è stato deviato sull’ex statale Briantea e sulle provinciali Calusco-Terno e Villa d’Adda-Carvico, nei cui abitati rimane in vigore il divieto di transito per automezzi oltre 35 quintali eccetto carico/scarico e residenti, deviati verso Cisano e Ponte San Pietro. Inaugurata nel 2007, a causa della presenza di una falda acquifera molto calcarea sopra l’infrastruttura, la galleria da subito ha manifestato le prime problematiche relative all’impermeabilizzazione e alla raccolta e smaltimento delle acque di drenaggio, tanto da essere oggetto di svariati interventi. I lavori in corso, con un costo complessivo di 1 milione di euro, finanziati per 300mila euro dalla Regione e per la restante quota dalla Provincia, dovrebbero essere risolutivi.

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