Ponte San Michele, in pensione dal 2040
Due progetti per il nuovo attraversamento

Caloscu, al viadotto sull’Adda ora in fase di manutenzione restano ancora 20 anni di «vita». Si studiano «sostituti» a sud.

Il nuovo ponte ferroviario fra Calusco e Paderno dovrà essere pronto entro 20 anni, tempo massimo fissato da Rfi (Rete ferroviaria italiana) per l’utilizzo del ponte San Michele di cui è in fase di completamento la manutenzione straordinaria. È la scadenza emersa ieri durante il sopralluogo voluto dal Parco Adda nord per prendere visione da vicino del territorio lungo il fiume Adda su cui, come previsto, dovrà essere realizzato oltre che il nuovo ponte ferroviario anche quello stradale alternativo al San Michele (che, come noto, è sia ferroviario che stradale). I due progetti, però, ha chiesto l’ente consortile, dovranno viaggiare di pari passo, dal punto di vista della progettazione, del finanziamento e della costruzione. E il timore di Calusco è proprio che mentre la realizzazione del nuove ponte ferroviario acceleri, quello stradale rimanga indietro a causa di alcuni problemi in cui potrebbe rimanere impantanato: primo fra tutto l’impatto del traffico che un nuovo viadotto stradale (percorribile in entrambi i sensi di marcia da auto e camion senza quindi le limitazioni del San Michele) avrebbe su Paderno e sui Comuni limitrofi: «Proprio per questo motivo - ha affermato ieri al termine del sopralluogo il presidente del Parco Adda nord Francesca Rota - abbiamo chiesto ai Comuni di Calusco e Paderno di farsi carico della richiesta alla Regione di convocare al più presto una riunione per discutere proprio del problema viabilistico» di cui, è opinione condivisa, si deve fare carico Palazzo Lombardia.

E i Comuni hanno intenzione di muoversi presto affinché l’incontro si svolga prima di Ferragosto: «Rfi ce l’ha fatto capire chiaramente - spiega l’assessore al Bilancio di Calusco Massimo Cocchi, presente ieri al sopralluogo insieme al vice sindaco Enrico Salomoni - . Hanno fretta di far partire tutto l’iter necessario per arrivare alla realizzazione del nuovo ponte ferroviario che non si riesce certo a realizzare in pochi anni, e tra 20 anni il San Michele non sarà più adatto alla percorrenza dei treni. La società ferroviaria si è dichiarata disponibile (come confermato recentemente anche dal suo amministratore delegato Maurizio Gentile, ndr) anche alla progettazione di quello stradale. Però ci hanno chiesto di fare in fretta e di non metterci troppo a trovare la quadra su dove vogliamo che passi il nuovo ponte stradale».

Ieri (sebbene il materiale venga mantenuto top secret) è emerso qualche particolare in più sulle ipotesi progettuali messe sul tavolo da Rfi. Per quanto riguarda quelle riguardanti il ponte ferroviario le ipotesi sono due e vedono l’opera in entrambi casi a sud del San Michele: una molto vicina al viadotto, una più lontana a circa 300 metri (non ci può essere troppo discostamento dall’attuale tracciato ferroviario poiché le attuali stazioni di Calusco e Paderno devono essere mantenute tali e quali). Per quanto riguarda quelli stradali ce ne sono sempre due: una a sud, in mezzo alle due ipotesi di ponte ferroviario e una a nord, andando a interessare (e questa è una novità fino a ora mai emersa) anche il territorio di Robbiate. A questo punto, quindi, sembra assumere un’importanza nevralgica la prossima riunione richiesta dal Parco Adda nord a cui si auspica siano presenti tutti gli enti interessati. Grandi assenti al sopralluogo di ieri erano le sovrintendenze di Bergamo-Brescia oltre a quella di Lecco-Monza Brianza il cui parere è imprescindibile: «Non possiamo -conclude Cocchi - perdere l’opportunità che Rfi porti avanti la progettazione del nuovo ponte stradale. Allo stesso tempo, però, ci deve essere massima condivisione per evitare quanto accaduto negli anni 80 quando il progetto di un nuovo ponte fu bloccato dal no di Paderno e dei Comuni limitrofi del Lecchese».

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