Ragazza morta nel Bresciano, non ci sarà l’autopsia. I funerali giovedì pomeriggio

Ê stato concesso il nulla osta dal magistrato, sulla salma di Ilaria Santini, la ragazza di 21 anni morta nel tragico schianto frontale avvenuto lunedì 11 aprile nel Bresciano, non sarà eseguita l’autopsia.

Giovedì 14 aprile sarà il giorno del dolore per Ponte San Pietro, che si stringerà attorno alla famiglia di Ilaria Santini, la ventunenne morta lunedì pomeriggio sulla statale 42 del Tonale, all’altezza di Ceto, nel Bresciano. Alle 15 saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale di Locate, dove la giovane viveva con i genitori e i fratelli. Il feretro si trova nella chiesa del cimitero di Locate, dov’è stata allestita la camera ardente, che da mercoledì sarà aperta alle visite.

La magistratura bresciana ha deciso di non far eseguire l’autopsia sul corpo della ventunenne e l’autorità giudiziaria di Brescia ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma di Ilaria ai genitori.

Lo schianto

Ilaria Santini, di Ponte San Pietro, ha perso il controllo della sua Fiat Cinquecento ed è andata a sbattere contro un camion che sopraggiungeva sulla corsia opposta. L’impatto non le ha lasciato scampo. L’incidente in cui ha perso la vita la giovane bergamasca si è verificato attorno alle 14,30 lungo la statale 42, a Ceto nei pressi dell’uscita che conduce a Capo di Ponte. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli agenti della Polizia stradale di Darfo Boario Terme, Ilaria stava viaggiando diretta verso l’alta Valle Camonica.

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Non è escluso che Ilaria volesse fare una gita e che si fosse portata con sé i suoi amati libri, lei che era appassionata di lettura

Restano sconosciuti, alla famiglia, i motivi per cui Ilaria avesse raggiunto la Valcamonica. Non è escluso che volesse fare una gita e che si fosse portata con sé i suoi amati libri, lei che era appassionata di lettura. Il portafoglio lo aveva lasciato a casa, si era presa soltanto patente e carta di identità. Neanche uno spicciolo, solo i suoi amati libri. Quando il poliziotto di Darfo ha restituito lo zaino, i genitori e il fratello sapevano già cosa avrebbero trovato dentro: i libri che Ilaria stava leggendo in questi giorni. «Di Italo Calvino – racconta il papà Sergio – uno scrittore che ha imparato ad amare quando era piccola, quando ero io a leggerle le sue fiabe. E “Se questo è un uomo” di Primo Levi, qualche giorno fa le avevo detto che era un bel libro».

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