Gli errori geniali e i generali di Napoleone

IL COMMENTO. Chissà che fra qualche mese, non possa essere ricordato come errore geniale che ha cambiato il corso del campionato dell’Atalanta quel pallone spedito all’incrocio da Kossounou.

Dalla scoperta dell’America alla penicillina, la storia è piena di errori geniali che hanno cambiato il mondo. Chissà che fra qualche mese, nel suo piccolo, non possa essere ricordato come errore geniale che ha cambiato il corso del campionato dell’Atalanta quel pallone spedito all’incrocio da Kossounou – non si sa quanto volontariamente – quando il primo tempo si avviava al tramonto e l’Atalanta non riusciva a trovare il gol contro una Fiorentina alla disperata ricerca di un punticino scacciacrisi.

Poi, in avvio di ripresa, è arrivato quasi subito il raddoppio del ritrovato Lookman, e l’Atalanta si è distesa in scioltezza riassaporando la vittoria in campionato dopo più di due mesi, facendo un passo verso zone di classifica più adeguate alla qualità della rosa, dando seguito alla prestazione di Francoforte in Champions. E, adesso sì possiamo dirlo, anche al secondo tempo di Napoli, nel quale tutti avevamo provato a intravvedere un segnale di riscossa, ma con tutti i «ma» legati a una partita ormai compromessa e a un avversario che aveva un po’ tirato i remi in barca. Invece in quel secondo tempo c’era molto di più, tanto è vero che la squadra messa in campo da Palladino dopo l’intervallo al Maradona è la stessa che ha poi vinto a Francoforte e contro la Fiorentina. Ma non solo, è una squadra che è tornata a divertire e divertirsi, a sorridere e a regalare sorrisi, a esultare per un gol con un entusiasmo superiore a quello di chi va a timbrare il cartellino in ufficio in un lunedì di pioggia.

Con Palladino la squadra ha ritrovato una propria credibilità ed efficacia dal punto di vista tattico, ha ripreso a giocare a calcio, ma soprattutto ha ritrovato un’anima. Quell’anima che ci riporta a un recente passato rivissuto ieri sera anche attraverso l’eterno sorriso di Muriel, tornato a Bergamo dagli Usa per godersi una meritata passerella nell’appuntamento più indicato di questo avvio di stagione. Anche grazie al cross di Kossounou finito chissà come all’incrocio. Anche grazie al palo che a un quarto d’ora dalla fine ha impedito a Kean di riaprire la partita. Non è una colpa avere un pizzico di buona sorte: se Palladino ha portato anche quella, meglio.

Con Palladino la squadra ha ritrovato una propria credibilità ed efficacia dal punto di vista tattico, ha ripreso a giocare a calcio, ma soprattutto ha ritrovato un’anima

È storia conosciuta che Napoleone, quando doveva nominare un generale, preferisse gli ufficiali fortunati a quelli bravi.

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