Orizzonte roseo, se si potesse parlare soltanto di calcio

IL COMMENTO. Difficile parlare solo di calcio quando le sue vie si intrecciano con quelle della violenza e della morte. La tragedia che si è consumata in via Ghirardelli è qualcosa di contrario a ogni forma di diritto, naturale o scritto, che regola la vita dell’uomo. E il giornale se ne occupa, nella maniera più accurata, sensibile e documentata possibile, in un’altra sezione.

E poi c’è la partita. Una vittoria facile in casa dell’ultima in classifica. Giusto, ma partite così sono sempre facili dopo che le hai vinte, e in questa fase della stagione anche i punti apparentemente più scontati pesano come macigni. Perché dietro ha vinto la Roma, ma ha perso la Fiorentina. E fra Bologna e Juventus non ha perso nessuno ma, soprattutto, non ha vinto nessuno. E adesso i punti di vantaggio sulla quinta sono cinque, a tre giornate dalla fine. Con un solo scontro diretto da giocare (lunedì 12, contro la Roma, al Gewiss Stadium) mentre le concorrenti continueranno a essere costrette dagli ultimi scampoli di calendario a portarsi via punti a vicenda in altri duelli incrociati.

Certo, la Roma è lanciatissima, ma potrebbe doversi scontrare con la legge dei grandi numeri: 19 risultati utili consecutivi, ultima sconfitta il 15 dicembre a Como. E la penultima era stata all’Olimpico contro i nerazzurri, all’andata. Rispetto alla prestazione arrembante di ieri a Monza, lunedì servirà magari un’altra Atalanta, paziente e capace di adattarsi all’avversario, soprattutto in difesa dove mancheranno lo squalificato Hien (ammonito ieri sul 3-0) e forse anche Kossounou, uscito malconcio dal match dell’U-Power Stadium. Senza contare Scalvini e Kolasinac, le cui assenze sono ormai talmente datate da rientrare nella normalità. Ma sarà un’Atalanta rigenerata in quello che è sempre stato il suo tratto caratterizzante per eccellenza: l’attacco. Ieri servivano risposte da De Ketelaere, e sono arrivate. Servivano risposte da Lookman, e sono arrivate. Non servivano risposte da Retegui, che ha comunque ribadito di essere diventato non solo il miglior finalizzatore del campionato di Serie A, ma anche un attaccante completo e capace di giocare e lottare per la squadra, aprire spazi, servire assist. Insomma, ci sarebbe persino da sorridere. Se fosse possibile parlare solo di calcio.

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