Volley Bg e Sainz, due lampi nel vuoto lasciato dal calcio

LA DOMENICA DEL VILLAGGIO. Un lampo rosso all’alba, un lampo rossoblù al tramonto. Ci voleva altro che la nazionale azzurra vista in serata con l’Ecuador per scacciare le nubi della noia dal cielo di una domenica senza calcio, e questo «altro» è arrivato da Formula 1 e volley.

Cominciamo dalla fine, dalla salvezza impossibile acciuffata per i capelli dal Volley Bergamo femminile. Un premio per la squadra e ancor più per la società che dopo la fine dell’età dell’oro targata Foppadretti, quella di scudetti e trofei internazionali, ha saputo togliere l’abito da sera e indossare la tuta blu da operaia pur di tenere a Bergamo la Serie A1 con enormi sacrifici economici e logistici, visto che si è trovata pure senza un palasport a Bergamo e costretta a chiedere asilo a Treviglio. La salvezza conquistata ieri ha il gusto dolce dei traguardi sofferti. Senza scomodare retorici e ingenerosi paragoni con un passato irripetibile.

Quanto alla Formula 1, il racconto dell’alba australiana, tinto di rosso Ferrari, sembra una barzelletta: un pilota spagnolo su un’auto italiana, già silurato per far posto a un inglese che al momento arranca su un’auto tedesca, vince a sorpresa una gara in Australia che secondo i pronostici doveva andare a un olandese al volante di un mezzo austriaco. In sintesi Carlos Sainz, ombroso iberico troppo poco mediatico in un mondo che vive d’immagine, a inizio anno ha ricevuto il benservito dalla Ferrari in vista del prossimo campionato, nel quale dovrà cedere il sedile al pluricampione Lewis Hamilton. E due settimane fa aveva dovuto saltare il Gp in Arabia Saudita per un attacco di appendicite. Dettagli per uno che viene dalla terra di Don Chisciotte, il personaggio di Miguel de Cervantes che a tempo perso si lanciava all’attacco dei mulini a vento: in Australia il buon Carlos è risalito in auto e si è confermato l’unico pilota capace di battere le Red Bull da 26 gran premi a questa parte. Insomma, nel giorno in cui la Ferrari scopre di aver trovato la macchina che può permetterle di tornare a lottare per il mondiale (cosa tutta da confermare sui prossimi circuiti, date le caratteristiche particolari di quello di Melbourne) scopre che il pilota vincente è quello che ha già la valigia pronta. E che per il resto dell’anno, guarito dall’appendicite, magari si divertirà a far venire qualche ulcera.

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